Ci ha lasciato Alberto De Bernardi, storico dell’età contemporanea, docente dell’Università di Bologna.
Avviò la collaborazione con la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna come responsabile della sezione di storia contemporanea quando l’Istituto aveva ancora sede in via Barberia, con la presidenza di Pier Paolo D’Attorre.
Mancheranno a tutti noi le sue capacità interpretative, la sua energia e la sua conversazione diretta, vitale e fuori dagli schemi che inevitabilmente faceva riflettere.
Ci sentiamo molto vicini a Elisabetta Menetti e alla sua famiglia.
Come tracce della sua collaborazione con la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna desideriamo condividere alcuni brani dei suoi scritti e l’audio di una lezione da cui traiamo queste sue parole:
Il lavoro storiografico, il lavoro di ricerca – che è essenzialmente ermeneutico, cioè è volto a fornire interpretazioni – è un lavoro aperto. Non è un lavoro chiuso che dice una volta per tutte la parola fine su un campo di questioni o un campo di problemi, e questo vale a maggior ragione se ci interroghiamo sul senso, sui caratteri di fondo, sulle direttrici di un secolo come questo, il ventesimo, che è un secolo presente, che ancora noi viviamo. E quindi la questione dell’interpretazione è ancora più viva, è ancor più aperta, è ancora più sofferta ed è ancor più contraddittoria di quanto non sia aperto il campo della ricerca per quel che riguarda secoli, esperienze, civiltà del passato.
(Interpretare il Novecento Ciclo di incontri a cura della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, lezione di Alberto De Bernardi, 20 marzo 1997)
Italia di oggi e la sua storia
Annali dell’Istituto Gramsci Emilia-Romagna 2/1994 pp. 9-11
Annali dell’Istituto Gramsci Emilia-Romagna 2-3/1998-1999 pp. 5-9