In occasione della Giornata del Ricordo, la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna propone come di consueto la lettura di due saggi di approfondimento presenti in biblioteca:
Nel cantiere della memoria: fascismo, Resistenza, shoah, foibe di Filippo Focardi (Viella, 2020)
Da decenni ormai, con la fine della guerra fredda e i mutamenti dello scenario internazionale, i processi di ridefinizione delle memorie pubbliche nazionali hanno innescato in tutta Europa delle vere e proprie “guerre di memoria”. In Italia, in particolare, i conflitti tra memorie contrapposte si affiancano a reiterati tentativi di ridefinizione dell’identità nazionale all’insegna della costruzione di presunte memorie condivise, alimentati da un intenso uso politico del passato. Si assiste cosi all’istituzione di nuove date del calendario civile, come la Giornata della Memoria per le vittime della Shoah e il Giorno del Ricordo per quelle delle foibe; al confronto fra revisionismo e anti-revisionismo su fascismo e Resistenza; a un dibattito sui crimini di guerra italiani nelle colonie e nei territori occupati durante il secondo conflitto mondiale; e all’impegno in prima persona dei presidenti della Repubblica (Ciampi, Napolitano, Mattarella) nel costruire una memoria pubblica nazionale lungo l’asse Risorgimento, Grande guerra, Resistenza, Unione Europea.
Dall’Impero austro-ungarico alle foibe: conflitti nell’area alto-adriatica con i contributi Alessandra Algostino, Gian Carlo Bertuzzi, Franco Cecotti, Enzo Collotti, Vanni D’Alessio, Enrico Miletto, Raoul Pupo, Fabio Todero, Nevenka Troha, Marta Verginella, Anna Maria Vinci (Bollati Boringhieri, 2009)
Nell’ottobre 2005, promosso e sostenuto dalla Scuola superiore di studi di storia contemporanea dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia e dalla Regione Piemonte, si è svolto a Torino un corso di formazione per insegnanti e formatori sulla storia della frontiera orientale. Da quelle giornate di lavoro nasce questa raccolta di saggi, costruita sulla base delle lezioni dei relatori. La vicenda della frontiera orientale vi è analizzata a partire dalle sue premesse storielle locali e contestualizzata in una diacronia di dimensione europea, mentre il saggio di chiusura tratta dal punto di vista giuridico la condizione della profuganza. In appendice è riportata la Relazione della Commissione storico-culturale ita-io-slovena, che sintetizza il lungo lavoro condotto – su incarico dei governi di Italia e Slovenia – da quattordici studiosi italiani e sloveni in merito ai rapporti intercorsi fra le due popolazioni dalla fine dell’Ottocento al 1956.