Indagine sul lavoro negli istituti culturali AICI

L’universo degli istituti di cultura italiani, anche per la sua eterogeneità, rappresenta un oggetto di ricerca di particolare interesse. In particolare il taglio specifico di questa ricerca ha il pregio di affrontare l’argomento da un punto di vista inusuale e generalmente poco approfondito, quello dei lavoratori del settore, lavoratori di cui, per diverse ragioni, si conosce poco in termini di dimensioni, profilo, professionalità e condizioni di lavoro. In fase di progettazione della ricerca e poi del questionario si sono dovute fare scelte precise, limitando i temi da trattare e le domande, per non eccedere nella lunghezza e complessità di un questionario che anche così, seppur rivolto a un campione di rispondenti ristretto e potenzialmente ben disposto a un’attenta compilazione, è risultato certamente esigente dal punto di vista delle informazioni richieste. Alla luce di ciò, il riscontro alla richiesta di collaborazione rivolto ai soci AICI – e quindi in definitiva la rappresentatività dei rispondenti rispetto all’universo di riferimento – è stato molto più che soddisfacente. Proprio la scarsa conoscenza a cui si accennava, anche numerica e quantitativa, delle dimensioni del lavoro negli istituti culturali, ha indotto a lavorare in questa fase su domande perlopiù a risposta chiusa, che potessero alla fine restituire un quadro conoscitivo di base su cui innestare ogni altra riflessione e che fosse utile sia agli attori interni sia agli attori esterni per prendere consapevolezza dell’importanza, delle caratteristiche, dei punti di forza e di debolezza del settore anche in termini di risorse umane in esso impiegate. La ricerca si è collocata temporalmente in uno dei periodi recenti più delicati per la vita e la salute pubblica, e di riflesso anche per lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa ed economica: quello della pandemia Covid-19 e del “lockdown”. Nella costruzione del questionario se ne è tenuto conto e parte delle domande ha riguardato gli effetti di questa situazione. Si ipotizzava però che fosse troppo presto per rilevare gli effetti della crisi sul settore e i risultati emersi sembrano averlo confermato: mentre si sono registrate conseguenze sulle attività degli istituti culturali, infatti, le ricadute in termini economici ed occupazionali sembrano contenute. Ciò che ritengo è che gli effetti siano stati limitati dalle misure emergenziali di sostegno pubblico all’economia e all’occupazione. Sarebbe certamente interessante riaffrontare il tema a una maggiore distanza di tempo, per approfondire i cambiamenti che la pandemia ha innescato nell’attività degli istituti culturali, in termini di sostenibilità finanziaria ed occupazionale, certo, ma anche in relazione a identità, ruoli, finalità e modalità operative. Nota di Natascia Nuzzo 8

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