Anche nella sua attuale configurazione istituzionale di Fondazione, il nostro istituto si propone di realizzare, in forma rinnovata, i propri obiettivi tradizionali.
In primo luogo, il compito statutario di conservare, valorizzare e potenziare il proprio patrimonio bibliografico e archivistico, fonte preziosa di memoria e di conoscenza per gli studiosi, che sempre più dovrà essere reso fruibile alla città e al territorio.
È altresì all’ordine del giorno l’impresa, che non potrà essere che collettiva, di rafforzamento di un’area di pensiero che sarà critico e indipendente ma riconoscibilmente orientato a sviluppare e aggiornare, per portarle all’altezza delle sfide del presente, alcune delle tradizioni intellettuali della sinistra (democratica, laica, socialista, riformista).
La finalità sarà di dialogare in modo fecondo e privo di pregiudizi con le elaborazioni culturali di forze politiche, associazioni, movimenti, e con personalità del mondo intellettuale: mentre il riferimento alle appartenenze partitiche non dovrà essere primario, né dirimente, lo saranno la serietà delle proposte e l’impegno ad argomentarle e a confrontarle liberamente.
La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna intende quindi continuare a costituire un importante punto d’incontro e di dibattito per gli intellettuali bolognesi, e a fornire loro occasioni e strumenti perché siano i protagonisti di un’elaborazione scientifica vivace e plurale. Per formare una massa critica (in tutti i sensi) che abbia effetti positivi sul dibattito politico e culturale bolognese, per renderlo sempre più capace d’analisi e d’intervento su questioni non solo locali – come i tempi, evidentemente, richiedono –, la Fondazione si aprirà anche a collaborazioni con istituzioni e associazioni della città, emiliano-romagnole, nazionali e internazionali, così da costituire una rete in cui alle linee tradizionali d’intervento scientifico del Gramsci si affianchino nuovi profili di ricerca.
La comunicazione e la divulgazione saranno sempre più curate; il mondo della scuola sarà fra gli interlocutori privilegiati della Fondazione e delle sue iniziative, per la crucialità strategica che sempre è stata riconosciuta, e che oggi è più evidente che mai, a insegnanti e a studenti delle scuole e dell’Università. Con l’ambizione – che corrisponde anche alla consapevolezza della ineludibilità che si torni a tessere la trama di un virtuoso rapporto fra cultura e vita politica e civile – di attirare, far crescere e mettere alla prova forze giovani intorno a un ideale e a una pratica di sapere democratico e critico, di cittadinanza consapevole, di conoscenza e di valorizzazione del passato, di apertura intelligente ai problemi di oggi, di immaginazione realistica delle soluzioni di domani.
Carlo Galli
Presidente della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna