Franco Frabboni (a cura di)
La scuola incompiuta. La scuola dell’infanzia al bivio degli anni ottanta: il modello emiliano
F. Angeli, Milano 1983
Indice
Introduzione
Parte I
1. Le radici sociali ed educative dell’infanzia. Liberalismo, cattolicesimo, socialismo di fronte al problema dell’educazione, di Enzo Catarsi
1 Premessa
2 I moderati e l’infanzia nel Risorgimento italiano
3 La seconda metà dell’Ottocento
4 I socialisti e gli asili
5 Il fascino e la delega dell’educazione infantile
6 La repubblica e la scuola materna statale
Parte II
1. Asilo nido, scuola materna e nuova qualità dei processi formativi, di Franco Frabboni
1 Scuola dell’infanzia: scuola vincente, progetto incompiuto
2 Nasce il nido pubblico:contraddizioni e prospettive
2.1. Il nido. Dieci anni di storia: un bilancio amaro
2.2. La 1044: il nido del sistema formativo della scuola di base
2.3. Il modello pedagogico del nido. Ombre e luci
2.3.1. Il nido come istituzione educativa: i nodi irrisolti
2.3.2. I traguardi formativi del nido: maturazione affettiva, sociale, cognitiva
2.4. Per un modello pedagogico aperto e sperimentale
2.4.1. Il nido, modello formativo “aperto”
2.4.2. Il nido, modello formativo “sperimentale”
3. La scuola materna: maggiorenne ma tradita
3.1. Il versante pedagogico: una scuola in “salute”
3.1.1. Un modello “formativo” autonomo
3.2. Il versante istituzionale:una scuola abbandonata, denutrita, incompiuta
3.2.1. La stagione dello “stallo”
3.2.2. Tre no, destinazione governo
3.2.3. Ancora tre no, destinazione legislatore
3.3. Sulla via dell’alternativa,progetti e proposte di cambiamento
3.3.1. Per un “sistema pubblico nazionale” della scuola dell’infanzia
3.3.1.1. Oltre la giungla delle convenzioni
3.3.1.2. Gli obiettivi comuni di un modello formativo unitario
3.3.1.3. Il progetto
3.3.2. Linee di riordino culturale e didattico nelle scuole di base
3.3.2.1. La “continuità” nodo della ricomposizione unitaria
3.3.2.2. Assetto “istituzionale” e continuità
3.3.2.3. Assetto “strutturale” e continuità
3.3.2.4. Assetto “curricolare” e continuità
3.3.3. Per un nuovo curricolo della scuola materna
3.3.3.1. Il problema “quinto anno”
3.3.3.2. Un’ipotesi di percorso curricolare
3.4. Per un’altra professionalità
3.4.1. La prima formazione di una “secondaria” riformata
3.4.2. Verso una formazione universitaria completa
Parte III
1. Genesi e sviluppo della scuola dell’infanzia in Emilia-Romagna, di Gian Paolo Cavina, Patrizia Ghedini, Francesca Lupi
1. Genesi dei modelli istituzionali
2. Lo sviluppo della scuola dell’infanzia in Emilia-Romagna negli anni settanta
2.1. 1972:un servizio che si sta diffondendo
2.2. 1977:il boom della scuola pubblica
2.3. 1980:una sfida alla scuola materna comunale
3. Un replay sul modello emiliano nella testimonianza di alcuni protagonisti
3.1. Le testimonianze
2. Radiografia dei modelli pedagogici della scuola materna in Emilia-Romagna, di Anna Paola Corradi, Paola Vassuri
1. Per un sistema prescolastico: la scuola materna in Emilia-Romagna
1.1. Il punto
2. La modellistica pedagogica della scuola materna nella Regione Emilia-Romagna
2.1. Un’ipotesi di ricerca
2.2. Le fasi della ricerca
2.3. Un modulo di interpretazione pedagogica
2.3.1. Il modulo
2.3.2. Il commento
3. Dal “modulo” alla modellistica emiliana
3.1. Il modello sperimentale
3.1.1. Finalità sociali e formative
3.1.2. Declinazione del modello sperimentale
3.1.3. Il commento
3.2. Il modello quattrocentoquarantaquattrista
3.2.1. Finalità sociali e formative
3.2.2. Declinazione del modello quattrocentoquarantaquattrista
3.2.3. Il commento
3.3. Il modello scolasticista
3.3.1. Finalità sociali e formative
3.3.2. Declinazione del modello scolasticista
3.3.3. Il commento
3.4. Il modello spontaneista
3.4.1. Finalità sociali e formative
3.4.2. Declinazione del modello spontaneista
3.4.3. Il commento
3.5. Il modello assistenziale
3.5.1. Finalità sociali e formative
3.5.2. Declinazione del modello assistenziale
3.5.3. Il commento
Scheda bibliografica
Parte IV
1. L’aggiornamento:problemi e modelli, di Battista Quinto Borghi
1. Premessa
2. Modelli organizzativi e di contenuto dell’aggiornamento: un censimento
2.1. Questionario sui “modelli” pedagogici dell’aggiornamento sperimentati nelle dell’infanzia gestite dagli enti locali
2.2. La lettura dei dati
3. I modelli pedagogici di aggiornamento nelle scuole dell’infanzia comunali
3.1. Perchè un bilancio?, di Franco Frabboni
3.1.1. Obiettivi del convegno del Gramsci
3.1.2. Il punto sullo “spessore pedagogico” dei modelli
3.1.3. Alla ricerca di modelli unitari
3.1.4. Per una “omogeneizzazione” dei modelli
3.2. Esperienze a confronto
3.2.1. Milano: un modello di territorio, di Dario Varin
3.2.2. Roma: per un’interrelazione educativa, di Alessandra Ginzburg
3.2.3. Bologna: due modelli di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole di infanzia, di Franca Reggiani
4. L’aggiornamento nelle scuole dell’infanzia: gli enti locali e la programmazione
4.1. Per una politica della programmazione dell’aggiornamento, di Franco Frabboni
4.2. Tre strumenti istituzionali di aggiornamento territoriale
4.2.1. I centri di documentazione del servizio per l’infanzia del comune di Torino, di Walter Ferrarotti
4.2.2. Modello di organizzazione di un sistema di documentazione e aggiornamento: riflessioni sull’esperienza del servizio pedagogico (Saposs) istituito dalla provincia di Terni, di Lucio Del Cornò
4.2.3. Bologna: l’irpa, istituto di aggiornamento a dimensione regionale, di Raffaella Naldi
4.2.3.1. L’attività svolta
4.2.3.2. L’irpa e la scuola dell’infanzia
4.2.3.3. Il rapporto con l’Irrsae e le prospettive di sviluppo dell’Irpa
5. La scuola militante: la parola al pedagogista e all’amministratore
5.1. Per una pedagogia giocata a favore del “principio della relazione”, di Piero Bertolini
5.2 La scuola materna statale e comunale nella provincia di Cosenza, di Francesco Fusca
5.3. Una proposta di aggiornamento del comune di Brescia, di Angelo Metelli
5.4. Dati conoscitivi relativamente alle scuole dell’infanzia nel comune di Ravenna, di Nives Babini
5.5. L’aggiornamento nelle scuole materne della Valdelsa fiorentina, di Enzo Catarsi
5.6. Gli interventi
Scheda
Se è vero che la scuola dell’infanzia (nido e materna) è un luogo formativo forte di una tradizione e di una sperimentazione pedagogiche di prima qualità, è altrettanto vero che sul piano istituzionale essa si presenta come un servizio prescolastico incompiuto, e peraltro fragile, instabile: il nido sfiora appena il tre per cento dell’infanzia 0-3 anni; quasi mezzo milione di bambini bussa ancora invano ai portoni della materna.
Questo volume – a partire dall’album di famiglia della scuola dell’infanzia (la sua storia) e dalla gigantografia del sistema prescolastico di una regione(l’Emilia-Romagna: non perché modello esemplare, ma come scheda di lavoro, lettura al microscopio di una delle realtà nazionali che hanno scommesso sul diritto del bambino alla conoscenza e creatività fin dalla nascita) – disegna alcune linee di progetto per avviare una politica di movimento che rimetta in marcia l’intero convoglio della scuola dell’infanzia. Ripercorrendolo (è l’ipotesi di un sistema nazionale pubblico della scuola dell’infanzia) e ridefinendolo (è l’ipotesi di una scuola di base unitaria e in continuità) su una modellistica pedagogica democratica antiautoritaria antidogmatica.