Pier Paolo D’Attorre
Novecento padano. L’universo rurale e la “grande trasformazione”
Donzelli, Roma 1998
€ 20
Indice
L. Baldissara e A. De Bernardi, Il cantiere storiografico di Pier Paolo D’Attorre
I. RAPPRESENTANZA POLITICA E ORGANIZZAZIONE DEGLI INTERESSI
I.I. La marcia dei rurali. Associazionismo padronale e rappresentanza politica
1. Una premessa: ruralismo e conservatorismo agrario
2. L’età giolittiana
3. Il periodo tra le due guerre: partito agrario e fascismo
I.II. Conservatorismo agrario e fascismo negli anni venti
1. L’agrarismo padano tra guerra e dopoguerra
2. Ascesa e declino del partito agrario
3. Agrarismo fascista
I.III. Ceto padronale e classi lavoratrici. Lombardia ed Emilia negli anni trenta
1. Agrari e fascismo: modello emiliano e adesione lombarda
2. Le relazioni di classe negli anni trenta
3. La risposta aziendale alla crisi
I.IV. Il sindacato negli anni della grande crisi. Il caso bolognese
1. L’apparato: squadristi e «tecnici»
2. L’iniziativa del sindacato
3. Il coinvolgimento dei ceti intermedi rurali
4. Il caso dei mezzadri
5. L’estraneità bracciantile. Appendice.
I contratti collettivi riguardanti la mano d’opera agricola in provincia di Bologna negli anni della grande crisi
I.V. Le organizzazioni padronali tra fascismo e repubblica
1. Il regime fascista: primato dell’Agraria?
2. Crisi del blocco agrario e nuove alleanze
3. Rinnovamento e persistenze negli anni dell’integrazione europea
II. SOCIETÀ RURALE E INDUSTRIALIZZAZIONE
II.VI. Una dimensione periferica
Piccola industria, classe operaia e mercato del lavoro in Emilia-Romagna (1920-1940)
1. Industria e classe operaia alla fine della prima guerra mondiale
2. Gli anni venti tra consolidamento e crisi
3. Crisi e condizione operaia
4. Controllo sociale e conflittualità di classe
5. Industria di guerra e proletariato di massa
6. Verso una nuova fase: dimensione politica e assetto strutturale
II.VII. Aspetti economici e territoriali del rapporto centro-periferia
II.VIII. Declino della società rurale e industria diffusa nelle aree bracciantili padane
II.IX. Il declino delle campagne
1. Agonia dello spazio rurale
2. Paradossi del settore primario
3. Metamorfosi della società rurale
Bibliografia degli scritti di Pier Paolo D’Attorre
Indice dei nomi
Scheda
Vi è sempre un nesso profondo che lega il «fare storia» alle domande del presente. E le questioni della storiografia non erudita o accademica sono sempre strettamente legate ai problemi dell’oggi.
Ora, il valore degli studi di Pier Paolo D’Attorre – sottratto all’impegno universitario e civile da una prematura scomparsa – non consiste solo nel rigore del metodo, nell’«intelligenza» interpretativa o nella solidità della ricerca. Essi sono piuttosto una testimonianza di come fosse possibile restituire validità e senso a un’area di ricerca – la storia dell’agricoltura – che l’evoluzione complessiva della società italiana sembrava rendere del tutto residuale: la rapida e caotica evoluzione in senso industriale del paese sanciva la «fine dei contadini», mentre l’esaurimento della conflittualità dei movimenti politici e sindacali legati alla terra sembrava trascinare nell’oblio anche l’interesse storiografico per un mondo morente, divenuto improvvisamente «antico e lontano». Ma come era davvero avvenuta questa «grande trasformazione»? Con quali strumenti era possibile rileggerla e restituirla alla storia d’Italia?
Con coerenza, D’Attorre ha posto al centro dei suoi studi l’analisi dell’evoluzione dei ceti dirigenti, del complesso sistema di rappresentanze politiche, sindacali e professionali espresso dall’agricoltura, individuando nella crisi e nella depressione degli anni trenta un cruciale momento di svolta per interpretare le successive evoluzioni delle campagne. Ancora, raccogliendo gli stimoli della più avvertita storiografia e della sociologia economica, ha individuato nelle peculiarità del rapporto centro-periferia e nell’evoluzione dell’antica contrapposizione tra città e campagna il nuovo volto dell’universo rurale italiano, indagato nelle sue aree più dinamiche, eredi – non a caso – delle zone di più alta e significativa combattività politica e sociale nella prima metà del Novecento.