Alcuni giorni fa, mentre ero intenta ad annusare fra i libri esposti alla Feltrinelli, ho scoperto, per caso, “Le paginette”. Ho subito allungato la mano e mi sono ritrovata con “La felicità nell’epoca dei piaceri incerti”, di Zygmunt Bauman. Ho poi verificato che quello e gli altri testi sullo stesso scaffale racchiudevano le lezioni tenute negli anni passati al festival di filosofia di Modena.
Subito, per associazione, più che altro legata alla dimensione, mi è tornata alla mente un’iniziativa editoriale di Stampa alternativa, lontana ormai nel tempo: “I libri Millelire” (piccoli libri di 10,5 per 15 centimetri). Fra i primi, venne pubblicata la “Lettera a Meneceo” di Epicuro, intitolata, in quell’occasione, “Lettera sulla felicità”.
Ho anche avvertito, per un attimo, la stessa specie d’allegria che provai allora.
Sì, proprio allegria, non per il contenuto di quel libricino, ma per l’idea di un sapere che si offriva con una prodigalità tale da apparire scriteriata ed inesauribile.
La stessa prodigalità che si può respirare in iniziative come il Festival di filosofia.
Ah, dimenticavo: “Le paginette” costano 2,50 Euro l’una.