Noticina n. 1
“Come cambia la disciplina a scuola. Si comincia a 5 anni e in terza media si studia solo il ´900”. Questo è il titolo di un articolo letto su “La Repubblica”, sull’insegnamento della storia così come è stato strutturato nelle “Indicazioni per il curricolo” presentate dal Ministero della Pubblica Istruzio-ne a settembre.
Nell’articolo sono riportate le considerazioni del professor Mauro Ceruti, presidente della Commis-sione ministeriale che ha elaborato le Indicazioni. Egli è convinto che “la storia si può imparare an-che nelle prime classi delle elementari, forse anche alla scuola dell’infanzia.”
I bambini attuali sono in grado “di dominare spazi e tempi incommensurabili, ignorati fino a otto generazioni fa”. In conclusione: “a cinque anni si è già capaci di senso storico.”
Un parere autorevole che non ho alcuna intenzione di contestare, così come non entro nel merito dell’organizzazione dell’insegnamento di questa disciplina.
Solo un’osservazione marginale: capisco che l’articolo debba, per attirare lettori, presentarsi con vi-vacità e leggerezza, ma Luigi, fortunato nipote di tal illustre zio, non può essere portato a convalida della tesi sostenuta. Scientificamente non è corretto.
L’articolo è comparso sul quotidiano “La Repubblica”il 24/09/07 ed è accessibile al seguente indirizzo:
http://www.flcgil.it/notizie/rassegna_stampa/2007/settembre/repubblica_come_cambia_la_disciplina_a_scuola_si_comincia_a_5_anni_e_in_terza_media_si_studia_solo_il_900
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Noticina n. 2
Il Viceministro all’Istruzione rassicura: in Emilia Romagna saranno assegnati cinquanta insegnanti in più per coprire le emergenze segnalate e i Presidi, allarmati per la mancanza di fondi, vedranno in ottobre arrivare i sospirati soldi per coprire la gestione del 2007. Non mi sento, però, sollevata e ras-sicurata, provo, invece, un desolato sconforto. Mi sembra che la scuola sempre più sia un soggetto da inserire tra i nuovi poveri, quelli, per intenderci, che sono in affanno la quarta settimana del me-se. All’assegnazione di fondi sempre più inadeguata, lesinata, ritardata corrispondono richieste sempre più pressanti, persino, a volte, accorate e avvilite, proprio di chi non sa più come tirare a-vanti e si appella al buon cuore di un’istituzione benefica.
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Noticina 3
La situazione attuale della scuola richiama alla memoria con sempre maggior frequenza una scena del film “Miseria e nobiltà”.
Pasquale, fotografo ambulante, propone all’amico Felice, scrivano, di impegnare il proprio vecchio soprabito per poter mangiare.
Gli acquisti da fare, per preparare un pranzo veramente degno di questo nome, si susseguono a rit-mo incalzante: un chilo e mezzo di spaghetti, una bella lattina di pomodoro, un chilo di salsiccia, dieci uova, mezzo chilogrammo di mozzarella di Aversa, un po’di frutta secca, due litri di Gragnano frizzante. Naturalmente tutti gli ingredienti devono essere di prima qualità.
Mi sembra che alla scuola si chieda di allestire un numero sempre più grande di vivande educative scelte, disponendo, come risorsa economica, dell’equivalente di un vecchio soprabito.
“Miseria e nobiltà”, regia Mario Mattoli, Italia, 1954 . L’intera scena si può trovare in un sito di ri-cette di cucina:
http://www.mistercarota.com/articoli/toto.htm