Per quelle strane concatenazioni del caso, sollecitata dallo stesso articolo, Marinella Lombardi ci segnala una serie di libri a sfondo matematico. In Finestre: Letture matematiche, che passione!
Una buona o cattiva notizia, dipende dalla prospettiva di genere: sembra proprio che le difficoltà delle donne rispetto agli uomini nelle materie scientifiche non dipendano da predisposizione genetica. Una ricerca di quattro economisti italiani, pubblicata sulla rivista Scienze, porterebbe alla conclusione che i geni non c’entrano niente. Si tratta, invece, di maggiore o minore emancipazione.
I quattro studiosi hanno preso in esame l’indice PISA, che documenta le differenze di genere nelle prestazioni in matematica e in materie letterarie, di solito nella prima primeggiano i maschi e nella seconda le femmine. Lo hanno, poi, correlato con l’indice che segnala il livello di emancipazione delle donne ed hanno scoperto che dove l’indice di emancipazione è più alto diminuisce la differenza di competenza in matematica.
Nell’annoso conflitto tra natura e cultura, per ora, su questo aspetto specifico, sembrano avere la meglio quelli che sostengono che il fattore determinante è quello socio-culturale.
Forse, per quanto riguarda le capacità cognitive, spariranno le differenze di genere e, soprattutto, si smetterà di proclamare che esse sono biologicamente determinate e distribuite diversamente fra maschi e femmine. Anche perché questo potrebbe voler dire che il genere maschile migliorerà le proprie competenze in letteratura.
Ci sarà, presumo, ancora molto da attendere, ma non è la pazienza una caratteristica tipicamente femminile!
Ah, dimenticavo! Come è d’uso, l’Italia primeggia in negativo.
Si tratta di una notizia di scarsa importanza, me ne rendo conto, ma nella sua piacevole leggerezza mi pare arrechi un po’ di sollievo nell’atmosfera plumbea in cui siamo immersi.
Nota
La Notizia è riportata nell’articolo Donne e matematica, questione di potere, di R. Mania, “la Repubblica”, 30 maggio 2008.