G. Floris, La fabbrica degli ignoranti. La disfatta della scuola italiana, Milano, Rizzoli, 2008, pp. 306
Senza dubbio un titolo strillato e ad effetto, da prima pagina di un giornale, ma in linea con l’immagine della scuola tratteggiata dai mezzi d’informazione.
Il giornalista Giovanni Floris ha raccolto dati, statistiche, stralci d’inchieste, considerazioni, per documentare il deterioramento dell’educazione in Italia, il manifestarsi di un’ignoranza che risparmia ben pochi e le storture e l’inefficacia del sistema d’istruzione.
Via via, nel presentarci questa disfatta le oppone i propri ricordi scolastici, quasi come sfondo di contrasto. Non si tratta, però, di un invito al ritorno al passato come bene perduto, rispetto ad un presente che impersonifica il male. Vi è, però, da osservare che il vissuto personale si altera nella memoria e non può essere utilizzato per comparazioni che aiutino un’analisi del presente.
Occorre anche precisare che il libro non si inoltra nelle ragioni di questa disfatta e non presenta proposte.
Allora perché leggerlo?
Ritengo che aver raccolto ed organizzato una pluralità di materiali, anche se in realtà erano già conosciuti: la maggioranza è comparsa nel tempo sui giornali, sia stata un’operazione utile. La ricomposizione di frammenti in un quadro unitario ci permette una lettura più accurata e perspicua dei problemi complessivi dell’istruzione.