Periodo: 22 febbraio – 21 giugno 2009
Sede: Museo d’Arte della città di Ravenna, via di Roma, 13
Orari: martedì-giovedì 9-18; venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19; lunedì chiuso.
In una sala illuminata da una luce soffusa ci accolgono un veliero battente bandiera inglese, una mappa, un globo terrestre antico e la deliziosa “boite en valise”di Duchamp; ci preparano al viaggio intorno al mondo in compagnia dei grandi artisti che l’hanno attraversato negli ultimi due secoli . Usciamo da un tempo reale per entrare nel mondo immaginario e trasfigurato con la stessa commozione che ci ha sorpreso sull’Amerigo Vespucci, pochi mesi fa, sempre a Ravenna.
Voci dall’Africa
Risonanze mediterranee nelle foto dei musicanti, negli strumenti originali della Tunisia (out,bandir) nei tamburi maiolicati in blu e bianco del Marocco. Un pallore ed un languore napoletano nel “giovane ragazzo col fez “dallo sguardo profondo che mira lontano. L’Egitto di Caffi visionario in un tramonto irreale, quasi Tebe fosse appena riscoperta ed al tempo stesso quella sempre sognata, una carovana riposa mentre sullo sfondo domina la piramide, una sfinge improbabile si imbroncia .
Boulak “al Cairo”: un tramonto di profondissima nostalgia insieme, Venezia e Costantinopoli, e solo alla luce del mattino i palazzi del Pascià sono riconoscibili.
“Le vedute di Biskra” di Bowin richiamano il bianco delle mura di Fattori, ma qui sono portici, archi e guglie, mercati e mercanti , non angoli di case e soldati sfuggiti alle battaglie risorgimentali.
Gli accampamenti di Ussi splendono al sole pieni di vitalità.
Guastalla dà vita ai vicoli come agli altopiani: sabbia, sabbia, sabbia sopra i cammellieri, lungo le pareti fino alle alture, sotto i cavalli dei falconieri fino alle porte di città.
Poi ecco un mendicante, o un saggio forse, seduto sui gradini e assorto, sullo sfondo gli archi tratteggiati da poche linee severe.
All’opposto, nell’angolo dello studio si affastellano oggetti, si moltiplicano colori, tappeti alle pareti, sui tavoli, sui mobili pieni di chincaglierie ordinate.
Seguono immobili figure femminili e ritratti di fanciulle, come fissate da uno scatto fotografico invece che da un pennello, fra esse emerge con vigore la donna che fuma fra panneggi e cuscini .
Voluttuosa” la danza sotto la tenda “nel deserto: fanciulla slanciata, con copricapo dorato e trasparenze di veli che ondeggiano in volute azzurrognole, appaga altre figure maschili, in ombra, che battono il tempo. È l’immagine del manifesto della mostra. Simbolo del sogno che si fa realtà ed al tempo stesso subito svanisce al chiarore dell’alba.
Ma gli artisti vogliono tornare protagonisti.
“Ragazza con cavallo ed asino”: lo schizzo spiritoso in acquarello che suggerisce i viaggi esotici di Corto Maltese, mentre è August Macke ; ancor più stilizzata la composizione con alberi e case di Moillet: pochi tratti decisi, gli risponde ancora Macke in un contrasto di verdi e di gialli dal cancello agli alberi. Da astrazione ad astrazione “il fico” di Paul Klee e poi i suoi “zig zag” che diventano pesci, e figure geometriche, triangoli che diventano “città”; “tutto ciò che pende” sono uccelli, pesci, ciliegie, stelle appesi come stilizzate figurine natalizie su rami ormai secchi; accanto le curve prevalgono, si arrotondano per diventare delicate “caverne” dalle varie profondità gialle- verdi-azzurre; rabbrividiscono nell’allucinante “deserto di pietre” i sassi contati, ricontati, smussati uno ad uno, sovrapposti, incastrati; alleggerisce l’atmosfera “il carro richiesto”, con tre schizzi si delineano due figure primitive che portano il carro, quasi un gioco danzato ove si intrecciano movimenti e colori.
Kokoschka ci riconduce a Biskra reale e senza tempo, terra di “esodo” perpetuo; Dubuffet riassume ancora cammelliere con due cammelli, poi fa dilatare” l’arabo” fino a proiettarlo più grande della palma, quindi lo accartoccia nel manto bianco, ponendolo in preghiera verso un improbabile tramonto terrigneo.
L’India: il suono del tempo
“Cammelli in riposo” di Pasini si confondono contro un muro grigio ancora più cupo dall’ombra incombente; vivace invece la calca alla” fontana turca “ protetta dalle fronde che sfondano la recinzione di pietra. “La carovana” in Persia procede lenta all’interno di un dirupo dalle sfumature grigio cupo. Accanto prorompe Galileo Chini “canale sul Me-Nam “con tratti da puntinista eccelso e colori primaverili, per poi abbagliarci ne “l’ora nostalgica sul Me Nam” quando acqua e cielo sono infuocati, quindi riprende le tonalità tenui nel “vecchio cimitero di San Pahya”. Frutto di fantasie notturne le sue danzatrici giavanesi o siamesi; contorti i burattini cinesi si incrociano su fondali sia lineari che mostruosi. Splendide le sue maioliche.
Scivoliamo verso il secondo novecento
“Pietra scritta” e “centrale” di Tobey : trasporti di meccanici, avvolgimenti di fili, di simboli a più colori isolati o intrecciantisi tra loro, dalla centrale al vetro colorato alla polvere del mondo, quasi un vetro resina visto dal didentro.
Mathieu si concentra sull’essenziale con poche righe incrociate e su fondi gialli o azzurrognoli, composizioni rosse e marroni sono state offerte in omaggio a principi libanesi.
Ci riporta alle emozioni la successione di fotografie di Schifano dal Laos: le vele, la palma altissima, le bambine in bicicletta, le famiglie, numerose figure e oggetti da fumo, tutte senza titolo
Boetti ci accalora: tappeti-arazzi dai toni vivaci con lettere che si alternano, si susseguono in più direzioni e ritornano all’inizio come un grande rompicapo gioioso; ne ”la mappa” bandiere si accostano e si sovrappongono per tracciare il mondo ed in esso le diverse nazioni indissolubili
Mondino nel “ ciclo flowers” manda un grande messaggio d’amore e di pace: su uno sfondo di fiori; “adoratori” seduti in cerchio con al centro un’immensa aiuola fiorita o i militari che imbracciano non fucili ma fiori sgargianti, palme, garofani, tulipani.
Luigi Ontani o il culto ironico di sé: re nudo su tappeti volanti nelle più diverse pose fotografiche colorate in blu, verde, rosso, bianco e nero, poi travestito all’orientale in fotografie acquerellate posto su dromedari, cavalli, elefanti. Capace di trasformarsi in San Cristoforo, e subito dopo in danzatore, in ammaestratore di serpenti, di bambini, ci confonde con grottesche ed elaborate immagini legnose o incroci di piedi, membra, teste, vasi, dai riflessi maiolicati.
America, il viaggio cosmico dello sciamano: allucinogeni e musica visuale
Scodelle e tavole per polvere allucinogena, costumi del Brasile riportati da Lasagna in olio con preciso valore documentaristico; Sartorio ci proietta in mezzo ai pinguini di Punta Arenas, o tra le foche nello Stretto di Magellano, o nei fiori tropicali di Bahia.
Oceania il grande oceano dal cielo azzurro
Piroghe nell’ Isola dell’amicizia, mazze da guerra o da parata, conchiglie-tromba, ami, la terra promessa eletta da Gauguin a patria del cuore: il viaggio sogno per eccellenza, mito dell’arte pittorica. Si susseguono le sue xilografie a colori “donne al fiume”, si muovono prudenti nella grande notte e la luna è quasi un sole piangente; è ancora buio “l’universo creato”;”nave nave”, terra deliziosa e ricca di piante tropicali, di fiori: a Noa Noa le donne lavorano sognando il riposo, “gli dei” sorvegliano, ma soprattutto si fa l’amore con passione, mentre intorno al fuoco si lascia parlare il diavolo; si muove pacata la donna tahitiana se accompagnata dal cane, ma sa mettersi maliziosamente in posa per essere ripresa .
Emil Nolde ci rimanda ritratti di giovani” uomini “e “ragazze con la pipa”, abitanti del mare del sud, “guerrieri” in partenza quasi fossero divinità assire.
Vibra sotto ventate la “sala per le riunioni”, fiori viola su verde-blu preparano le visioni di Matisse:
“la laguna “di alghe rosse, verdi, nere, che scivolano e veleggiano con forme diverse negli spazi ora chiari ora violetti e diventano lanciatori di coltelli o sagoma di nuotatrice nell’acquario viola scuro.
Siamo partiti per i mari del sud su un veliero e ci ritroviamo a nuotare in dissolvenze lagunari.
Ma lo spaesamento non è consentito a lungo: è l’ora del ritorno, la corriera sta per partire.