Un’altra puntata dei Diari della sogliola: tessere di vita scolastica che compongo un mosaico senza fine.
Nel ciclo scorso era stato “RISCONTRARE” (vi ricordate la prima sogliola, aprile 2006?), Deborah aveva chiesto spiegazioni su una parola semplice, lì era nata la mia riflessione sul livello linguistico di accesso alla prima superiore.
9 anni fa era stato “COACERVO”… seria seria avevo cominciato a descrivere il piccolo mammifero di abitudini notturne, molto timido e difficile da vedere, l’avevo abbozzato alla lavagna.. , tutti gli occhi attenti mi avevano confermato che non si coglieva l’ironia, poi era diventato una leggenda, parte del nostro lessico famigliare.
Quando quest’anno Coacervo è entrato nei test d’accesso all’Università ed il Sole 24 Ore gli ha dedicato un articolo, le mail erano arrivate a raffica ..”si ricorda prof.? Quando l’ho disegnato alla lavagna, c’era qualcuno che lo copiava!!”
Quest’anno è stato “CARPONI”; alla richiesta di spiegazioni ho descritto il modo di camminare un po’ incurvati di quando si trasporta una di quelle grosse carpe, iridescenti, con le squame rotonde (beelle, prof.), anche qui facce serie.
Nessuno conosceva la parola, ma nemmeno proni e supini (ma come vi davano i comandi alle medie? Pancia in su e pancia in giù!) e così carponi entra nel nostro lessico nascente, anzi Mirko che l’ha chiesto è ormai la carpa, il carpone.
Cos’è più grave, non sapere Riscontrare? Carponi? Certo Coacervo era ad un altro livello..
18/11
Nella prima si delineano tris di amiche, coppie, famiglie. Mirko e Gialu sono inseparabili, uno chiede, l’altro risponde, uno sogna l’altro spinge e richiama..una madre surrogata!
Glielo dico e subito lui diventa “la mamma di Mirko” e ne è orgoglioso.
Gli adolescenti, il mistero dei misteri! Si offendono per un’occhiata ma accettano il resto con allegria, ombrosi e testardi come somarelli e flessibili e felici come cartoni animati che, schiacciati, si arrotolano e rialzano, magari a fisarmonica.
E noi questi li vogliamo incasellare, riordinare, strizzare in orari sempre uguali, in voti senza sfumature.
25/11
La consegna è un minitesto, Tommaso detto Legolas scrive una pagina, noiosa e ripetitiva: “L’ho fatto lungo prof. perchè non sapevo cosa dire..”.
2/12
Le quinte mi consegnano il loro Ritratto Futurista, sul modello di quello di Govoni; li raccolgo per rilegarli e cerco di indovinare l’autore dai tratti e dalle parole; alcuni sono davvero somiglianti, altri, per me, del tutto incongrui: capelli di parole lunghissimi, orecchie enormi, ciuffi che non vedo davanti a me, manga o guerrieri che forse ci sono, ben nascosti.
3/12
Un po’ di nervosismo per la simulazione della prima prova: “E’ già ora prof.”.” Ve l’avevo detto che in 2 minuti sarebbe stato Natale!”
“E’ proprio vero..”
Rita Chiappini