Riceviamo e pubblichiamo il documento deliberato all’unanimità dal primo Collegio dei docenti del Liceo Copernico di Bologna, in cui sono evidenziate gli aspetti più critici della riforma Gelmini.
Il Collegio dei docenti del Liceo Scientifico “N. Copernico”, riunito in data 01-09-2010,
In quanto organo che ha la competenza esclusiva sul funzionamento didattico e la programmazione dell’attività educativa, ritiene suo preciso dovere, oltre che diritto, informare studenti e genitori sugli effetti didattici dei provvedimenti di riordino della scuola superiore, che entrano in vigore con il presente anno scolastico 2010/11.
Allo scopo delibera quanto segue: attivarsi per costruire un’assemblea d’istituto, nel corso della prima settimana di lezione, di tutte le componenti nella quale illustrare le modifiche introdotte e decidere quali interventi porre in essere per contrastare il rischio di dequalificazione dell’offerta scolastica pubblica.
A tal fine nomina una commissione composta da 3 docenti, che si dovrà raccordare con il Consiglio di Istituto, il Comitato studentesco e il Comitato dei genitori.
I punti maggiormente critici dei provvedimenti sono ad avviso del Collegio:
- La crescita del numero degli alunni per classe al di sopra del tetto dei 25 + 1 previsto dalle norme in materia di sicurezza;
- La dequalificazione derivante dall’azzeramento dei corsi sperimentali;
- La riduzione oraria delle lezioni a 27 ore nel biennio e 30 nel triennio che riduce il tempo dell’offerta scolastica e impone un suo impoverimento;
- La riduzione oraria unita al taglio delle risorse per attività di sostegno e recupero che priva gli alunni più deboli dei necessari interventi personalizzati;
- il taglio dei fondi per le supplenze e la saturazione delle cattedre a 18 ore, che produrrà un ulteriore aumento delle classi scoperte e una diminuzione del numero di giorni di lezione effettiva per gli studenti;
- La mancanza di un piano di aggiornamento dei docenti ai nuovi indirizzi e programmi di studio;
- La mancanza in molti casi di libri di testo adeguati ai nuovi programmi, che non sono stati ancora registrati in Gazzetta ufficiale;
- l’aver negato fino ad ora al Collegio la possibilità di richiedere altri indirizzi di studio oltre a quelli assegnati d’ufficio dal Ministero;
- avere applicato la riforma tramite circolari e non leggi seguendo una procedura dichiarata illegittima dalle ordinanze del TAR del 19 luglio, a causa di forzature nei tempi e nei metodi.
Per tutti i motivi sopra esposti e, tenendo conto del numero di colleghi precari che si sono trovati in questi due anni senza lavoro, il collegio invita tutti i docenti a non accettare cattedre con orario superiore alle 18 ore e ricorda che qualunque forzatura od obbligo in tal senso è illegittimo.
Infine solidarizza con i colleghi precari che in questi giorni stanno manifestando in molte città per la difesa del posto di lavoro.
Approvato all’unanimità