24 – 30 Ottobre 2011, Progetto di poetry therapy per POESIAPRESENTE: un progetto di riconciliazione con la malattia.
«Curare e prendersi cura delle persone malate non è mai un’attività che si esaurisce nell’espletamento di mansioni tecniche o nella somministrazione di terapie e pure l’esperienza che ciascun paziente fa della propria malattia non si limita unicamente alle conseguenze fisiche e agli esiti clinici della patologia.
La letteratura e la poesia offrono la possibilità di ampliare l’orizzonte dell’immaginazione ed educano la sensibilità. Il presupposto è che, da un lato, attraverso l’apertura di uno spazio condiviso dal linguaggio artistico e dal discorso medico si possa giungere a comprendere meglio cos’è la malattia e cosa significa essere ammalati e, dall’altro, che la letteratura, il teatro, la poesia, consentono di far emergere le emozioni, di dar loro un nome e di ampliarne l’orizzonte di significato.
Mentre la vita, come scrive Imre Kertesz, è piuttosto cieca, la scrittura è piuttosto vedente ed è per questo che la letteratura rende visibile ciò che la vita non vede delle sofferenze legate alla malattia, all’abbandono, alla morte e, nel suo aspetto intimo, offre forma e contenimento all’esperienza del dolore.
Le Medical Humanities rappresentano un’occasione per sospendere i ritmi di una quotidianità artificiale imposta dalla permanenza in ospedale, per consentire al paziente e ai curanti di dare significato all’esperienza di cura, all’incontro con l’altro che è ogni volta incontro con una storia unica che deve avere il tempo e gli spazi per emergere e farsi»
(Prof. Dr. Med. Roberto Malacrida, Primario Medicina intensiva all’Ospedale Regionale di Lugano – dalla rivista Medical Humanities nr. 16)
LEGGERE, CON CURA è un progetto nato come ter apia della riconciliazione con la malattia attraverso la somministrazione di una delle medicine naturali più curative che l’uomo abbia mai inventato: la poesia.
Dal 24 al 30 ottobre 2011, all’ Ospedale Regionale di Lugano Civico e Italiano e presso la Clini ca Riabilitativa di Novaggio, ai degenti sono state distribuite 7000 cartoline con cinque diverse poesie e una immagine conclusiva.