Alberto Mandreoli, Chi resta saldo, Epika edizioni 2012
“… Partendo da una intuizione di Herbert Marcuse sulle potenzialità della memoria e i suoi “contenuti sovversivi”, Mandreoli indaga le motivazioni che spinsero degli “uomini comuni”, indottrinati e manipolati, a compiere atti disumani e riconosce come determinante, nella genesi e nell’attuazione del massacro di Monte Sole, il rapporto che intercorse tra gli eventi e la responsabilità personale di ogni “attore”.”
Alle prime luci dell’alba del 29 settembre ’44 la 16ª divisione ‘Recce Unit’ delle SS e reparti della Wehrmacht, guidati dai fascisti locali, attuarono uno degli eccidi più barbari avvenuti nell’ Italia occupata e nel fronte occidentale durante la seconda guerra mondiale. Nessuno, a Marzabotto, si aspettava che le truppe tedesche avrebbero colpito così duramente: spogliati della loro dignità, uomini, donne, anziani e bambini si scontrarono con l’inimmaginabile.
Bisogna ammetterlo: dinanzi a Monte Sole non c’è purtroppo razionalità che tenga. C’è una contraddizione per la quale pare non vi sia soluzione. Un vuoto, per di più incolmabile. Quale senso dare al non senso? Questolibro, in punta di piedi, vuole essere un tentativo di comprendere.
Lo studio di Alberto Mandreoli ci spinge ad interrogarci proprio sulle difficoltà, nel caso italiano, di questa assunzione di responsabilità, sempre essenziale per la riconciliazione tra fazioni opposte di una nazione divisa dalle tragiche esperienze di una guerra o di una dittatura.
Alberto Mandreoli, nato a Bologna nel 1974, vive a Crespellano (Bo).Si è laureato in Lettere Classiche nel 1999 e in Scienze storiche nel 2011 presso l’Università di Bologna.Dal 2000 svolge la professione di insegnante di lettere nelle scuole medie superiori. Dal 2006 è di ruolo nella scuola media statale ‘Graziosi’ a Savignano sul Panaro. (Mo)Collabora con la casa ed. D’Anna (Fi) come consulente editoriale’.