Dal sito http://www.mauriziosalabelle.it/ , dedicato allo scrittore cagliaritano Maurizio Salabelle, figura stravagante, scomparso prematuramente nel 2003. “Il maestro Atomi”, uno dei cinque romanzi scritti dall’autore, fu pubblicato la prima volta per Comix. Nel 2004 è stato riedito da Casagrande.
«…I libri che vale la pena leggere non sono quelli “ancora attuali” o che “parlano di noi”: sono quelli che hanno il meccanismo più ricco, complesso, misterioso e il cui funzionamento appare più semplice. L’unico modo per cercare di scoprirne il segreto è accostare le loro copertine all’orecchio e ascoltare il ronzio delle parti in movimento.»
M. Salabelle, “La scatola di Minsk” Il semplice, Anno 1996, N. 3 Feltrinelli
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“Il maestro Atomi”
Nuova Edizione Edizioni Casagrande Bellinzona, 2004 |
Avvertenza
I sei capitoli che compongono il romanzo che segue possono essere letti in qualsiasi ordine. Disponendo questi capitoli secondo tutte le combinazioni possibili, si potranno avere 720 lbri. Esempio: Il volume può essere però anche letto come un insieme di racconti con gli stessi protagonisti e gli stessi luoghi, come se fossero le avventure di una classe scolastica. L’autore
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“Alla scuola è dedicato il suo libro che più amo, forse il più bello su questo argomento uscito nell’ultimo decennio: Il maestro Atomi. Ogni volta che lo rileggo rido fino alle lacrime, e insieme provo come un senso di soffocamento, un dolore intenso, quasi infantile”. Marco Belpoliti
“Anche se questo è un libro pazzoide, è tuttavia un libro di verità; su quell’età spersa e puzzolente che è la tarda infanzia. Età non fantastica, né molto pulita o idilliaca, ma traspirante rancido, sostanze sebacee, ormonali, e sentori di gomma. In questa magnifica aria chiusa il bambino scolastico si aggrega con altri estranei detti compagni, dotati di cognome e nome; e con altri estranei preposti, che qui sono il maestro Gennaro Atomi, il suo supplente, quegli esseri di rinforzo che sono i bidelli; e poi i genitori, ossia quei due esseri umani che godono di tale titolo in via provvisoria, e hanno l’inconfondibile e insalubre odore di vita famigliare domestica, di cibi soffritti o lavati col detersivo, di stanchi pomeriggi domenicali tra la cucina e il tinello. E le femmine? Le femmine, le compagne di scuola hanno esse stesse quel vago e inconfessabile evaporar di menarca attraverso le prime ermetiche calze di nylon o collant. Tutto il contrario del mondo sgargiante e disinfettato delle pubblicità di elettrodomestici, di cucine componibili, di accessori intimi, deodoranti, bibite, merendine sigillate, eccetera eccetera. Qui il mondo invece è in pegamoide, sempre usurato e un po’ stracciato, e il protagonista vi si aggira come in una sua primavera stabilmente inquinata. Il libro è poetico, nel senso che Maurizio Salabelle fa sorgere questo odore d’infanzia, e io ci riconosco la mia indelebile, puzzolente infanzia”. Ermanno Cavazzoni (risvolto di copertina)
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