Forlì, Musei San Domenico
Dal 1 febbraio al 14 giugno 2015
Ai Musei San Domenico di Forlì un’altra versione della modernità nell’ esplorazione della cultura figurativa tra Otto e Novecento, grazie alla mostra dedicata a Giovanni Boldini, il più prolifico tra gli artisti italiani residenti a Parigi. Pittore ferrarese, ha goduto di una straordinaria fortuna, e suscitato accese polemiche, apprezzato da Telemaco Signorini e Diego Martelli, quando si era inserito a Firenze nella corrente dei macchiaioli, fu poi compreso e adottato da una Parigi più sofisticata, quella dei fratelli Goncourt e di Proust, di Degas e di Helleu, Montesquieu .
La sua lunghissima carriera si andrà esaurendo alla vigilia della prima Guerra Mondiale…siamo perciò nel periodo storico sviluppato al mar con la mostra dedicata a Il bel paese… Siamo nella stessa epoca del Demone della modernità di Rovigo, ma qui il clima è molto diverso.
All’apertura dell’esposizione ci accoglie la festosità sfrenata e vivace del Moulin Rouge: come se Boldini ci invitasse personalmente a partecipare alle feste parigine.Al piano terra, le sale sono dedicate ai ritratti dal padre a Degas e a molti autoritratti , dove appare di volta in volta severo, pensoso, bruttino, dallo sguardo intenso. Seguono spazi dedicati alla biografia per immagini (persone e luoghi frequentati); quindi alla grafica, con una serie di opere significative, produzione grafica, fatta di carboncini, matite, pastelli,incisioni accompagnate da deliziosi acquerelli:
la divina in blu con tutte le sfumature dal turchese al cobalto che l’avvolgono, mentre signora all’aperto è circondata da tante tonalità di verde pastello chiare e sottobosco. Splendida madame Helleu e la figlia che giocano affettuosamente divertite. Gli sono accanto i disegni realizzati da Helleu, frutto di una grazia raffinata.
Bisogna salire al primo piano per la prima stagione di Boldini, quella negli anni che vanno dal 1864 al 1870, trascorsi prevalentemente a Firenze a stretto contatto con i Macchiaioli, fase, caratterizzata dalla produzione di piccoli dipinti- ritratti pregevoli dedicati agli artisti a lui vicini: Cabianca, Sivieri. Martelli. Il più interessante Fattori nello studio, ripreso da un’angolatura originale e dal basso verso l’alto così da valorizzare, con il grande artista, anche il quadro che sta dipingendo.
Siamo giunti di fronte al ciclo di dipinti murali realizzati tra il 1866 e il 1868 nella Villa detta la “Falconiera”, a Collegigliato (Pistoia), nella residenza della famiglia inglese dei Falconer. Sono vasti paesaggi toscani , scene di vita agreste a cui partecipa con sincera dedizione fino alla tenerezza, verso chi raccoglie panni stesi o pesca alla lenza circondato da canneti e da palme e aranci.
Segue la fase successiva, legata al suo trasferimento a Parigi, caratterizzata dalla produzione di splendidi paesaggi , di dipinti sempre di piccolo formato, con scene di genere, ispirate a damigelle e damerini settecenteschi, legate alle aspettative del celebre mercante Goupil tramite delle aspirazioni della nuova borghesia che voleva celebrarsi all’antica.
L’incontro con gli impressionisti , nei circoli culturali parigini lo portano a ritrarre scene di vita moderna, esterni pieni di fiori e colori, di movimento, interni impreziositi da dettagli il Cardinale del Bernini nella camera del pittore, intrigante e suggestivo. studio di braccia delicate per viole del pensiero , e braccio con vaso di fiori. poi nudi seduti, distesi, sdraiati tutti accattivanti o una plumbea veduta del porto di Venezia, La Senna.
Ritrae Uomini in tuba per una via di Parigi o seduti con cilindro, studi per scorci parigini con carri e cavalli , emblemi della rapidità.
In questa fase Boldini si afferma come uno dei maggiori interpreti della metropoli francese – capitale mondiale dell’arte, della cultura e della mondanità. impareggiabili i ritratti di Verdi pieno di malinconia, e di Sem, lo screanzato dandy disegnatore di vignette provocatorie, bello e intrigante reso con fascinosa maestria. Seguono ritratti di Degas, Robert de Montesquieu, la principessa Niscemi,e George Rodenbach ecc…
Celebre Berthe esce per la passeggiata : esce in bianco, quando rientra in taffetà rosa, o aspetta , in abito scuro e riccioli e sorriso sbarazzini, sulla panchina di un parco. impareggiabile la verità urlata dallo strillone che vende i giornali su una piazza…
Alle porte di Parigi ci aspetta Gran rue a Combs-la Ville, corrono nuvole candide in cielo terso, una strada assolata è percorsa da un carro in un riverbero di luce distesa in modo sapiente, e/o la notte: paesaggio con cavalli, si intravedono i bagliori delle ruote e e si sente il nitrito.
Nelle ultime sale ci sorprendono i grandi ritratti delle donne frivole, ingioiellate, graziose, vestite di velluti, tulle , sete , chiffon, dai colori pastello , perlacei, rosati, rossi fiammanti. Senti il fruscio nelle sfumature cangianti , mentre le figure si slanciano in avanti o ti guardano dal divano con aria altera, e muovono le braccia. A Boldini bastano poche pennellate per rendere guizzi improvvisi, fremiti di pizzi, eppure ognuna è diversa dalle altre , proposta con la propria personalità, sensuale, nervosa, slanciata, seduttiva, divina o languida: madame Charles Max, donna Franca Florio, Emiliana Concha, la contessa Speranza, Elisabet Drexel Lehr, Marthe Regnier
Nella grande ritrattistica lo si vede celebre protagonista della rappresentazione di personaggi mondani, (anche a livello internazionale), tanto da poter essere confrontato con i grandi Van Dyck e Goya per la principessa Eulalia di Spagna, la dama di Biarritz, sfrontata icona simbolo della mostra. C’est un classique! diceva Montesquieu:
I suoi dipinti sono accostati alle sculture di Paolo Troubetzkoy, come prima erano accanto quelle di Cecioni. Al terzo piano, i confronti si fanno ancora più suggestivi, con gli altri italiani attivi a Parigi: De Nittis, attento alle relazioni e pittore della gioia dei pattini per la moglie, Corcos attento alle istitutrici ai Campi Elisi, o a donna con cane. Zandomeneghi, dipinge intere famiglie, frotte di bambini, nel parchi parigini.
Ai musei di Forlì ci è proposta una visione articolata e approfondita della multiforme attività creativa di Boldini, grazie a Francesca Dini (curatrice della mostra insieme a Fernando Mazzocca), si gode della presentazione di opere scoperte di recente, sia sul versante pittorico che su quello della grafica. Ma non è esclusiva…Ferrara ci attende con l’Arte per L’Arte!
FOLDER DELLA MOSTRA: BOLDINI FOLDER PICCOLO CORR rid