Erasmus+
18/4
Alla 5.50 la stazione di Rimini è meno squallida del solito..tutti gli sbandati che ci vivono dormono, quelli che ci si nascondono non sono ancora tornati e il cielo ha sfumature di rosa e zaffiro, molto dantesche..siamo qui a salutare gli ospiti Erasmus che tornano in Polonia e in Finlandia; quando sono arrivati, una settimana fa, era sera ed il nostro gruppo emozionato in attesa è stato costantemente disturbato da giovani, vecchi, ubriachi, tossici che sono di casa in stazione…sembra che il mio paese non sia in grado di assicurare la sicurezza in un cruciale luogo di transito..
I ragazzi si salutano, si abbracciano ancora una volta, hanno gli occhi lucidi , si promettono di restare in contatto; i pallidi polacchi, i silenziosi finlandesi ed i rumorosi italiani .
In questa settimana hanno cucinato assieme, hanno ragionato di stili di vita, hanno fatto sport sulla spiaggia.. si sono studiati, conosciuti e adesso cominceranno a riflettere sulla loro esperienza.
In questi giorni ho ricevuto questa lettera da una dei miei che ha partecipato al progetto precedente, quando ancora si chiamava Comenius, e che ora studia Storia a Venezia:
Buonasera prof,
come va a scuola? Ho letto sul blog che ha avviato il progetto di scambio. Ripensando al mio percorso credo che sia stata una delle esperienze più belle e formative che abbia fatto. Mi capita spesso di parlarne ai colleghi che seguono i corsi all’università con me! Sono sicura che anche ai suoi ragazzi rimarrà tanto di questa esperienza e il consiglio che voglio dare è che possano rimanere in contatto con i nuovi amici finnico/polacchi: non c’è cosa più bella che avere amici di altre nazionalità. Spesso, anche a distanza di 3 anni dal mio viaggio, mi trovo a parlare con Amy, la ragazza che mi ha ospitato in Inghilterra, o con Gamze, una delle ragazze turche che abbiamo ospitato.Tutte le esperienze che ho vissuto grazie a lei mi danno ancora l’entusiasmo e l’interesse di viverne delle nuove legate all’università, perché so che c’è tanto da imparare da ognuna di esse.
Il mio percorso di crescita e scoperta del mondo è iniziato da li, da quei banchi messi in cerchio per discutere dei libri o degli articoli di giornale il sabato mattina. Spero che i suoi ragazzi abbiano già compreso l’importanza delle “cose strane” che fa la Chiappini, cose che non vedranno mai dagli altri insegnanti.
Grazie mille prof. A presto.
Lettere come questa aiutano ad andare avanti, ad affrontare la fatica extra, la solitudine nel lavoro, il fastidio dei colleghi per i cambiamenti di orario e per le assenze degli studenti..senza queste lettere resterebbe solo il peso.
27/4
Benedetta Tobagi ospite della nostra scuola, per parlare del suo libro sull’assassinio del padre, negli anni di piombo. Per i miei ragazzi è proprio un territorio sconosciuto, il libro hanno dovuto leggerlo con Google sempre aperto, e poi è una idea di terrorismo per loro davvero capovolta ( in Italia, tra italiani, stragi nelle banche, sui treni, nelle piazze, e omicidi mirati a giornalisti, giudici..) loro sono del mondo post undici settembre, la separazione tra loro e i terroristi sembra semplice. Parlando degli anni ’70 e ’80 le cose si complicano , se vogliamo tornare a Morin e parlare di complessità..Ma altre cose saltano agli occhi: siamo in 1400 studenti, circa 100 insegnanti, all’incontro sono presenti circa 80 studenti, si capisce che non tutti hanno letto il libro, insegnanti presenti 3.. ( alla proposta i colleghi considerati illuminati hanno risposto: “lei è brava ma ai ragazzi non interessa, non hanno voglia di leggere, non è in programma, per la quarta è presto, in quinta c’è troppo da fare..).