Dal 2 maggio al 25 giugno 2017 presso l’Ambulacro dei Legisti della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio una mostra documentaria promossa dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia Romagna e dalla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio e realizzata in collaborazione fra: Archivio Storico “Marco Pezzi” di Bologna, Archivio storico CISL Area bolognese “Rino Bergamaschi”, Archivio Storico “Paolo Pedrelli” della Camera del lavoro metropolitana di Bologna, Fondazione Gramsci Emilia Romagna, Città metropolitana di Bologna, Archivio di Stato di Bologna.
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La mostra − organizzata dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia Romagna e dalla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, grazie al contributo di diversi archivi pubblici e privati bolognesi – si propone di riportare in superficie i documenti prodotti durante il 1977, ad esempio ciclostilati, manifesti, giornali, documenti e verbali dello Stato e degli Enti locali, fotografie: un giacimento consistente di fonti prodotte in quei mesi e che, col compimento dei 40 anni, diventano a tutti gli effetti “documenti storici”.
Gli anni Settanta sono considerati, dal punto di vista storiografico, una cesura fondamentale nella storia contemporanea: in quel decennio arrivano a piena maturazione processi di trasformazione economica, politica, culturale e tecnologica che si erano affacciati sulla scena negli anni precedenti e che saranno destinati a caratterizzare i successivi. Un decennio turbolento, certo, per la fine del boom economico e la crisi delle società industriali, ma anche una fase decisiva per l’esplosione della modernità in cui siamo oggi immersi. Non solo anni di «crisi», dunque, ma anche di profonda «trasformazione» e di «rinnovamento».
Nell’Italia repubblicana l’impatto traumatico di molte esperienze proprie del decennio ha influenzato a lungo la memoria di quella stagione, costringendo la narrazione degli anni Settanta entro i termini, riduttivi, del terrorismo e della violenza politica e sociale. A quarant’anni da quegli eventi, la disponibilità di fonti archivistiche ora accessibili e la distanza che si è naturalmente frapposta tra noi e le storie vissute consentono di riaprire il dibattito storiografico, di individuare nuove chiavi di lettura, di suggerire ulteriori percorsi di ricerca e approfondimento.
Ma quali sono le fonti effettivamente a disposizione di studiosi, ricercatori, studenti per riflettere sul 1977 a Bologna?
Questa mostra intende dare visibilità al patrimonio documentario, ricco e tipologicamente diversificato, conservato nella nostra città: ciclostilati, relazioni, manifesti, fotografie, video, giornali, fanzines, disegni e dattiloscritti del “Movimento”, verbali, volantini, materiale fotografico prodotto da istituzioni pubbliche, partiti, sindacati, e tanto altro ancora. Un percorso tipologico e tematico attraverso il 1977 che presenta un’interessante selezione del vasto giacimento di materiali prodotti in quei mesi.
Una carrellata che, pur affrontando con particolare attenzione i due momenti più importanti di “quell’anno breve” che va dai fatti di marzo, con l’uccisione dello studente Francesco Lorusso, al convegno nazionale sulla repressione di settembre, fa emergere tematiche di più lunga durata: il lavoro, l’emancipazione femminile, le nuove culture giovanili, il rapporto tra studenti, partiti e sindacati.
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L’Invito