“Quand’io ero un bambino, facevo anch’io il teatro dove mi capitava: sul pianerottolo di casa c’era un finestrino che dava nel cortile,
e mentre io recitavo dal finestrino i miei amici, dal cortile, mi applaudivano. (No, vi confesso che ho detto una bugia: molto spesso, infatti, mi tiravano dei torsoli di cavolo).
Ricordo una recita in solaio, finita con una fuga generale: né Arlecchino, né Capitan Fracassa, né il dottor Balanzone avevano saputo respingere un improvviso assalto di topi.
Voi non andrete in solaio, così non dovrete temere i topi: ma credo che saranno piuttosto i topi ad aver paura di voi”
(G. Rodari, Prefazione, in M. Argilli, Teatro delle maschere)
Il 14 aprile 1980, in seguito a complicanze chirurgiche, moriva Gianni Rodari. Lo ricordiamo proponendovi la sua Prefazione al Teatro delle maschere dell’amico Marcello Argilli, pubblicato nel 1952 dalle edizioni romane “Verso la vita”. Un testo, quello di Rodari, che sembra in perfetto sincrono con l’esperienza di homeschooling che sta interessando migliaia di bambine/i (e genitori) in questo tempo dilatato di quarantena. Introducendo le commedie di Argilli, infatti, l’intellettuale di Omegna propone, col consueto brillante garbo, alcuni consigli “teatrali” alle/ai giovani interpreti. Consigli che, come sempre, esulano dalla didattica per abbracciare la complessità dell’esistenza, nel tentativo, animato di speranza, di re-immaginarla.
Corrediamo lo scritto di Rodari – qui presentato unitamente ad una delle commedie di Argilli – segnalando l’articolo della storica Vanessa Roghi pubblicato in data odierna da Internazionale. Un testo che, in linea con altri lavori dell’autrice, propone una rappresentazione di Rodari come pensatore a tutto tondo, attento al proprio tempo e alla necessità della sua comprensione critica.
LEGGI L’ARTICOLO QUI: https://www.internazionale.it/notizie/vanessa-roghi/2020/04/14/gianni-rodari-meraviglioso-intellettuale