La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna presenta nell’ambito del progetto Ogni biografia è una storia universale. Comunicare la storia attraverso le vite degli altri finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Centenario della nascita del Partito comunista italiano un Convegno internazionale di due giorni in programma per giovedì 18 e venerdì 19 aprile 2024, dal titolo Fonti del sé nella storia del comunismo.
Le due giornate saranno organizzate in un primo giorno, giovedì 18 aprile presso l’Aula Celio in Via Zamboni 38 con un workshop internazionale dal titolo Autobiographical practices in 20th century global communism con l’obiettivo di storicizzare le pratiche autobiografiche della militanza comunista addentrandosi nel paesaggio autobiografico degli Stati socialisti dell’Europa dell’Est, per poi spostarsi sulle autobiografie degli attivisti comunisti in contesti anticoloniali e antirazzisti. E in una seconda giornata, venerdì 19 aprile presso la Sala Tassinari di Palazzo D’Accursio, dal titolo Il comunismo italiano allo specchio. Biografie individuali e storie collettive che invece sarà un’occasione per condividere tracce di ricerca sul tema delle biografie nella storia del comunismo italiano e di confronto metodologico e storiografico intorno al rapporto tra traiettorie individuali e appartenenza collettiva.
La prima giornata si terrà anche su Teams. Scrivere a todeschini@iger.org per ricevere il link. La seconda giornata verrà trasmessa anche in diretta sul canale YouTube della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Di seguito il programma dettagliato:
Giovedì 18 aprile 2024
Aula Celio, Via Zamboni 38 (quinto piano) – Università di Bologna
Autobiographical practices in 20th century global communism
• h. 10:00 – 12:30
Paolo Capuzzo | Presidente Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Università di Bologna
Introduction
Vitalij Fastovskij | Universität Münster
Roots of the Bolshevik Self: Practices of Subjectivation in the Late Tsarist Empire
Yuri Zaretsky | HSE University, Russia
Autobiographical Narratives by Soviet People
Wiktor Marzec | University of Warsaw
Socialists in a Socialist Movement and in a Socialist State. Time Layers in Socialists Autobiographies
• h. 14:00 – 16:30
Arlena Buelli | Università di Bologna
‘Black (Wo)Men in Red Russia’: Narratives of Radicalization by African American Communists, 1930s-70s
Chiara Bonfiglioli | Università Ca’ Foscari Venezia
Pioneers of women’s economic development: the biographical narratives of Devaki Jain and Vina Mazumdar
José Neves | NOVA University of Lisbon
The self-invention of the militant: anticolonialism and antifascism in Africa and Portugal
The rise of the autobiographical genre within the socialist movement dates back to the late nineteenth century. However, following the Soviet revolution, this trend took a more institutionalized form, with autobiographical practices becoming widespread within the socialist state. It became mandatory for members of the party and individuals in key societal, governmental roles to document their personal narratives. The influence of the Comintern facilitated the global dissemination of autobiographical practices. These were extended even to the Italian communists who spent time in Moscow in the 1930s, and to the whole party after 1945. The Gramsci Emilia-Romagna Foundation housed a substantial collection of autobiographical documents from communist leaders and activists spanning the years 1945 to 1956.
But the autobiographical practices of communist militants went far beyond those institutionally required and were produced out of the will and desire to give narrative form to their own political experiences. It is therefore necessary to place communist autobiographical practices in a broader framework, considering both historiographical perspectives and the sources employed. By placing communist autobiographical practices within a broader cultural history of the genre, the workshop aims to underscore the intricate interplay of influences shaping these narratives. The workshop will delve into case studies and methodological reflections, drawing insights from Eastern Europe and the Global South, where communist militancy intersected with anti-colonial and anti-racist movements.
Venerdì 19 aprile 2024
Sala Tassinari di Palazzo D’Accursio – Piazza Maggiore 6
Il comunismo italiano allo specchio. Biografie individuali e storie collettive
• h. 11:00 – 13.30
Paolo Capuzzo | Presidente Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Università di Bologna
Apertura della giornata
Anna Tonelli | Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Biografie femminili. Le donne comuniste dentro la storia
Alexander Hobel | Università degli Studi di Sassari
“Nella vita di Longo si riflette la storia del Partito”. Tra biografia e storia del Pci
Gianluca Fiocco | Università degli studi di Roma Tor Vergata
Come esplorare l’officina politico-culturale di Palmiro Togliatti: alcune considerazioni metodologiche
• h.15:00 – 17:30
Alessandro Casellato | Università Ca’ Foscari Venezia
Fonti orali per la storia del Pci. Uno snodo tra individuale e collettivo
Bruno Settis | Scuola Normale Superiore Pisa
I comunisti italiani tra storiografia e autobiografia
Gregorio Sorgonà | Scuola Normale Superiore Pisa
Autobiografie di comunisti? Memorie, diari, rendiconti dopo la fine del Pci
Il rapporto tra esperienza individuale e appartenenza collettiva ha rappresentato un elemento cruciale e complesso nella storia del comunismo italiano. Esso non solo ha avuto declinazioni di genere profondamente differenti, ma si è articolato in modo diverso nelle varie fasi della storia del partito, in relazione ai modelli organizzativi e ai fondamenti ideologici che si sono succeduti. Nella prima fase della storia del partito le esperienze individuali si sono fortemente differenziate in base ai contesti: la clandestinità, il carcere, il lavoro nel centro estero o nei vari paesi di migrazione, i soggiorni in Unione Sovietica. Nel dopoguerra, i militanti del “partito nuovo” hanno potuto costruire il rapporto tra soggettività e dimensione collettiva su basi più uniformi, tuttavia sono intervenuti dei cambiamenti significativi nella concezione della vita personale e di partito, soprattutto dopo le cesure del 1956 e del 1968.
Se il nesso individuale/collettivo va perciò calato nei diversi contesti, esso ha nondimeno rappresentato uno snodo potenzialmente gravido di tensioni, dati il profondo livello di coinvolgimento personale richiesto dalla militanza comunista e il primato della dimensione collettiva saldata nel partito. L’esplorazione di questo nesso richiede l’utilizzo di una serie di fonti (lettere, diari, biografie, autobiografie, racconti orali) che necessitano di una specifica attenzione metodologica.