La rivoluzione dei linguaggi; il peso soverchiante della televisione, dei videogiochi, di tutto ciò che è immagine. I mutamenti nel modo di apprendere.
La difficoltà di astrazione; la soglia sempre più bassa di attenzione, l’assenza di concentrazione.
La sovrabbondanza di informazioni, l’impossibilità di selezionarle con discernimento.
La scomparsa del silenzio.
E poi anche:
l’esaurirsi della scuola come canale di emancipazione sociale; la natura istituzionale dei luoghi di apprendimento.
La ribellione dell’adolescenza, la sfiducia verso gli adulti e l’inadeguatezza degli insegnanti: la loro incapacità di trasmettere il gusto e l’interesse verso ciò che insegnano. La difficoltà di comunicare.
E ancora:
(………………..)
Sappiamo, o crediamo di sapere molto sulle ragioni dell’insuccesso scolastico: sulle cause della dispersione e dell’abbandono, sull’assenza di motivazione, sul fallimento educativo.
Resta da capire, allora:
quale misteriosa circostanza conduce un ragazzo o una ragazza al successo scolastico? Cosa mai li spinge a studiare, a faticare, ad apprendere con soddisfazione?
Perché qualcuno, ancora, ce la fa?