Irresistibile l’impulso a non dare notizia dell’uscita, a maggio, della decima bozza del decreto sul secondo ciclo con i relativi nuovi quadri orario.
Ebbene sì, ha dell’incredibile, siamo già alla decima versione!
Il sospetto è che siano cambiamenti determinati da pressioni esercitate da gruppi, associazioni che hanno difeso i loro orticelli ed ottenuto piccole modifiche.
L’impianto complessivo rimane identico; qua e là si è fatto qualche piccolo rattoppo per evitare che i rilievi e le critiche si moltiplicassero e diventassero pubblici.
Un consiglio a tutti gli insegnanti: non leggetela.
Si tratta di tempo sprecato, mentre diventa sempre più urgente la costruzione di una proposta alternativa che rompa, prima di tutto, con quella che sembra essere una vera e propria congiura del silenzio, che al Ministero accomuna intellettuali ed esperti, in passato così pronti a prendere pubblicamente posizione e ad esprimere valutazioni molto articolate.