Francia, il ministro dell’educazione annuncia di voler anticipare lo studio delle quattro operazioni: nella scuola materna si dovrebbero esercitare i bambini nel calcolo mentale.
Gran Bretagna, l’intenzione del governo è di predisporre un “curriculum” per bambini da zero a cinque anni, in modo che si possa stilare un profilo dello sviluppo intellettuale, sociale ed emotivo dei piccoli, sulla base di una scala da uno a nove.
Le due notizie mi sembrano accomunate da quella che io definirei “ansia di prestazione”.
La velocizzazione della produzione di apprendimenti che ha, come suo necessario corollario, un’osservazione basata su parametri molto dettagliati, ed una classificazione altrettanto puntigliosa della performance di ogni prodotto bambino. Quasi che un principio economico fosse stato trasferito con prepotenza anche nell’ambito dello sviluppo dell’infanzia.
Non si tratta, mi pare, di accompagnare e offrire stimoli alla crescita infantile. Qui si cerca invece di forzarla, come se, di per sé, “il presto fosse bene”; e si scrutano con una lente d’ingrandimento i comportamenti dei bambini, annotando su di una tabella l’adeguatezza ad un modello standard.