T. Todorov, “Lo spirito dell’illuminismo”, trad. di E. Lana, Milano, garzanti, 2007, pp. 127, Euro 11,00
In un presente in cui da più parti si proclamano radici, principi e valori immutabili ed assoluti, leggendo questo libro di Todorov mi sono ritrovata in un’oasi di pacate argomentazioni.
Non intendo affermare che si tratta di una riflessione neutrale, è una dichiarata ricerca laica che all’interrogativo su quale schema concettuale fondarsi per “agire come persone responsabili” si è indirizzata “verso una corrente di pensiero e di sensibilità, il versante umanista dell’illuminismo.” (p. 7)
Per trovare nell’Illuminismo un valido aiuto alle difficoltà odierne occorre un nuovo studio di questo movimento, “che conservi l’eredità del passato, sottoponendola tuttavia a un esame critico, confrontandola lucidamente con le sue conseguenze desiderabili e indesiderabili.” (pp.22-23)
L’analisi di Todorov si sviluppa incentrandosi sui termini chiave: autonomia, laicità, verità, umanità e universalità, attraverso un continuo confronto tra passato e presente, che mette in luce anche come i germi del progetto illuminista siano rintracciabili in tutte le culture.
Un progetto realizzato? Ovviamente no. I mali contro i quali gli illuministi hanno combattuto si sono rivelati ben più resistenti di quanto loro potessero immaginare. Anzi si sono incrementati e ad essi se ne sono aggiunti altri, a tradimento del suo autentico spirito: “scientismo, individualismo, dissacrazione radicale, perdita di significato, relativismo generalizzato….” (p. 120)
Ed è proprio per questo che, invece di proclamarne il fallimento, occorre continuare a tener vivo lo spirito dell’Illuminismo ed è quanto Todorov ci indica a conclusione il suo saggio : “Quando veniva chiesto a Kant se si viveva già l’età dell’Illuminismo, un’età veramente illuminata, egli rispondeva: “No, bensì in un’età in via di illuminazione”. L’invito rivolto alla nostra specie sarebbe quello di ricominciare tutti i giorni questa impresa, ben sapendo che non vedrà mai la fine.” (p. 120)