Ci è pervenuta questa proposta: “Alcune di noi che lavorano nel Gruppo scuola del PD milanese o che hanno una posizione autenticamente riformista sulla scuola hanno sentito il bisogno di affrontare il problema della scuola non solo in termini difensivi, di opposizione alle proposte della ministra Gelmini. Perciò abbiamo deciso di provare a fare una proposta globale e concreta, che delinei un impianto scolastico che risponda meglio di quello attuale ai principi di eguaglianza e inclusione, in un quadro di scuola per l’istruzione e l’educazione.”
La pubblichiamo volentieri perchè esprime il desiderio di non rinchiudersi in una trincea difensiva, un desiderio che fa bene e risolleva lo spirito.
La scuola italiana ha le seguenti finalità:
- dare istruzione a tutte le persone residenti in Italia − stabilmente o temporaneamente − in modo da permettere loro di continuare gli studi a livello universitario o di inserirsi con qualifiche adeguate nel mondo del lavoro italiano e europeo;
- integrare, in una scuola per tutti e per ognuno, persone di diverse etnie e culture e di diversi livelli di abilità;
- contribuire a ridurre le disuguaglianze sociali;
- favorire capacità di apprendimento e di adattamento ai cambiamenti della società anche dopo la conclusione dell’obbligo scolastico;
- orientare gli apprendenti perché facciano scelte consapevoli nel corso dei loro studi e nella vita.
Raggiunge queste finalità una scuola con le seguenti caratteristiche:
- La scuola pubblica è gratuita.
- La scuola comprende tre anni di scuola dell’infanzia, 6 anni di scuola primaria e 6 anni di scuola secondaria.
- Il diritto/obbligo di istruzione comprende 6 anni di scuola primaria e 4 di scuola secondaria.
- La scuola secondaria si articola in un biennio comune − con discipline obbligatorie e discipline opzionali scelte obbligatoriamente nell’ambito dell’offerta formativa delle singole scuole − e in un quadriennio articolato in non più di 12 indirizzi.
- Nella scuola primaria l’orario scolastico è di 40 ore settimanali, salvo richiesta dei genitori di un orario ridotto a 30 ore settimanali, purché la differenziazione degli orari non incida sugli esiti di apprendimento. Nei primi due anni della scuola secondaria è offerta la possibilità di scegliere tra un modello a 30 e un modello a 40 ore. Negli ultimi quattro anni della scuola secondaria vengono impartite lezioni per 30 ore settimanali. La ripartizione dell’orario nell’arco della settimana viene decisa a livello di istituto. Oltre l‘orario scolastico possono essere previste attività facoltative e, nella scuola secondaria, attività di tirocinio (stage? Alternanza scuola-lavoro?) obbligatorie.
- Le classi della scuola primaria sono composte da non più di 22 alunni e da non meno di 18, fatte salve le disposizioni relative ai portatori di handicap. Nella scuola secondaria le prime classi sono composte da non più di 30 alunni, mentre le classi successive alla prima non dovranno scendere al di sotto dei 20 alunni.
- Gli alunni che compongono i gruppi in corsi opzionali non sono inferiori a 20.
- L’anno scolastico comprende non meno di 210 giorni di scuola.
- Insegnanti, genitori e studenti partecipano alla vita della scuola attraverso rappresentanti da essi delegati negli organismi di gestione.
ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI DI ISTRUZIONE
- L’istruzione primaria riguarda obbligatoriamente l’area linguistico-espressiva (lingua di istruzione, almeno una lingua europea, arte e musica), l’area storico-geografico-sociale e l’area scientifico-matematico-tecnologica, l’attività fisica e sportiva e prevede l’acquisizione di competenze digitali di base. L’insegnamento della religione è opzionale, disciplinato dal concordato tra Stato e Chiesa, ed è alternativo a un insegnamento/ laboratorio (individuato dalle singole scuole).
- Nell’istruzione secondaria gli apprendimenti, articolati in saperi disciplinari, rappresentano i quattro assi culturali strategici dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale. Nel primo biennio gli insegnamenti caratterizzanti questi assi culturali sono obbligatori per il 70% dell’orario scolastico. Per il restante 30% dell’orario obbligatorio agli studenti viene offerta la scelta tra più materie opzionali, caratterizzanti l’area di indirizzo. Negli anni successivi le materie opzionali aumentano fino a raggiungere il 50% del tempo complessivo, con una flessibilità che adegui la scuola alle esigenze socioeconomiche del territorio. L’insegnamento della religione viene offerto tra le materie opzionali.
- Sono consentiti i passaggi da un indirizzo a un altro, agevolati da appositi corsi organizzati dall’istituto accogliente.
- Alle singole discipline, sia opzionali che obbligatorie, vengono assegnate non meno di due ore nel caso di insegnamenti che richiedano prestazioni solo orali o pratiche, non meno di tre nel caso di insegnamenti che richiedano anche prestazioni scritte.
- A discrezione delle singole istituzioni scolastiche possono essere offerti corsi facoltativi o attività di vario genere, in base alle esigenze e alle richieste del territorio.
- Per tutto il corso di studi sono obbligatorie lo studio della lingua e cultura italiana, di una lingua straniera, della matematica e di almeno una disciplina rappresentante le aree scientifico-tecnologico e di una dell’area storico-sociale.
- Nel periodo di istruzione obbligatorio è previsto lo studio di almeno due lingue straniere, la prima ha inizio a partire dalla prima classe della scuola primaria, la seconda nel quarto anno di scuola. Una terza lingua straniera viene offerta tra gli insegnamenti opzionali del secondo quadriennio della scuola secondaria superiore.
- Nella scuola secondaria una disciplina non linguistica viene insegnata in una lingua straniera per almeno un anno scolastico (CLIL). Un insegnamento CLIL può essere offerto anche nella scuola primaria.
- Le attività didattiche dovranno avvalersi degli strumenti che la tecnologia più attuale mette a disposizione (computer, dvd, LIM)
- Gli esiti formativi attesi per le aree disciplinari o per le singole discipline, a seconda del grado di scuola, sono formulati a livello nazionale in termini di competenze e di contenuti di apprendimento di base irrinunciabili. La specificazione dei contenuti viene fatta dalle singole istituzioni scolastiche, si appoggia ai quadri di riferimento europei (….) e indica il livello al quale ci si aspetta che le conoscenze vengano utilizzate in modo responsabile e autonomo per affrontare compiti di complessità progressiva, adeguata alle classi.
VALUTAZIONE
- Le prestazioni degli studenti vengono valutate con cadenza trimestrale o quadrimestrale, a seconda della decisione presa dalla singola istituzione scolastica, utilizzando una scala a 4 livelli (tre sufficienti e uno insufficiente). Nella scuola primaria il giudizio (ottimo, buono, sufficiente, insufficiente,) viene integrato da una concisa descrizione delle competenze. Nella scuola secondaria il giudizio numerico (???) viene integrato da una breve definizione del livello raggiunto. Vengono valutate tutte le discipline − obbligatorie, opzionali e facoltative − che compongono il curricolo del singolo studente.
- Nella scuola primaria si attua una valutazione formativa. L’alunno può non essere ammesso alla classe successiva solo per gravi motivi a seguito di decisione collegiale.
- Nella scuola secondaria il passaggio da una classe alla classe successiva avviene per decisione del consiglio di classe riunito in sede di scrutinio sulla base delle valutazioni riportate nel secondo quadrimestre. Sono promossi alla classe successiva gli studenti che hanno conseguito la sufficienza in tutte le materie obbligatorie e opzionali e quelli che hanno insufficienze in non più di due materie, purché queste insufficienze non riguardino materie di indirizzo e siano compensate da valutazioni “ottime” in materie insegnate per un orario equivalente a quello delle materie insufficienti appartenenti alla medesima area. Della valutazione dei corsi e delle attività facoltative non si tiene conto per la promozione alla classe successiva.
- Agli studenti che hanno difficoltà a raggiungere gli obiettivi previsti per le relative classi viene offerta la possibilità di partecipare a corsi di sostegno e recupero durante l’anno scolastico.
- Della valutazione delle singole materie sono responsabili i relativi docenti secondo i principi definiti dal collegio dei docenti.
- Il comportamento dello studente viene giudicato con eccellente – buono – accettabile – non accettabile, ma non gli si attribuiscono voti. Il giudizio di “non accettabile” non è compatibile con la promozione.
ESAMI DI STATO
- L’istruzione obbligatoria si conclude superando un esame di stato di fronte a una commissione composta da docenti interni e esterni. A chi non affronta o non supera l’esame al sedicesimo anno di età, ma ha frequentato la scuola per dieci anni, viene rilasciato un attestato di adempimento dell’obbligo scolastico.
- La scuola secondaria superiore si conclude superando un esame di stato di fronte a una commissione composta da commissari esterni integrata da un commissario interno.
- Sono ammessi all’esame di stato tutti gli studenti che abbiano frequentato la scuola e allievi esterni che ne facciano domanda.
- Le prove dell’esame che conclude l’istruzione obbligatoria consistono in
- una prova di lettura integrata da composizione scritta nella lingua di istruzione (italiano)
- una prova scritta a formato chiuso che verta sugli apprendimenti delle diverse discipline
- una prova scritta di matematica e scienze???
- una prova scritta a formato aperto in una delle due lingue straniere, a scelta del candidato
- un colloquio su due argomenti, uno a scelta del candidato e uno proposto dalla commissione, scelto tra gli argomenti delle discipline oggetto di studio. Una parte del colloquio deve svolgersi nella lingua straniera che non è stata oggetto della prova scritta.
Le prove di lettura e composizione scritta (a) e quella sugli apprendimenti delle diverse discipline (b) vengono stabilite a livello nazionale, le altre prove vengono formulate all’interno della singola istituzione scolastica e sono uguali per i candidati di tutti i corsi.
5. Le prove dell’esame che conclude l’istruzione secondaria superiore consistono in
- una composizione scritta nella lingua di istruzione (italiano)
- una prova scritta di una materia caratterizzante l’indirizzo
- una composizione nella lingua straniera
- una prova scritta a formato chiuso che verta sugli apprendimenti delle diverse discipline che compongono il curricolo obbligatorio (composto da discipline obbligatorie e opzionali) del candidato
- un colloquio su due argomenti, uno a scelta del candidato e uno proposto dalla commissione, scelto tra gli argomenti delle discipline che compongono il curricolo del candidato. Una parte del colloquio deve svolgersi in una lingua straniera.
Le prove scritte di italiano, matematica, lingua straniera e quella caratterizzante l’indirizzo sono centrali, elaborate da un istituto di valutazione indipendente, mentre la prova scritta a formato chiuso viene formulata dalla commissione e contiene domande diversificate che tengano conto del curricolo dei singoli candidati.
6. Per la valutazione degli esami di stato, sia quello a conclusione dell’istruzione obbligatoria sia quello a conclusione della scuola secondaria, si applicano gli stessi criteri che si applicano per la promozione/non promozione a conclusione degli anni scolastici precedenti.
Una richiesta dopo la lettura
Non ci aspettiamo che il nostro testo venga adottato come una sorta di riforma nazionale, ma come un contributo sulla cui base i decisori politici potrebbero fare proposte concrete.
Speriamo che questo nostro contributo all’innovazione del sistema scolastico trovi un sostanziale accordo e che possa essere migliorato e messo a punto con il contributo di tutte le persone a cui lo sottoponiamo.
A chi sia disposto a condividere con noi la proposta chiediamo di fare pervenire i propri commenti, suggerimenti, obiezioni… a franca.quartapelle@fastwebnet.it possibilmente entro il 18 aprile 2009. Nei giorni seguenti metteremo a punto una proposta che, quel punto, vorremmo poter definire come “condivisa da…….”