Una lettera che esprime amarezza ma non un atteggiamento di rinuncia a continuare a fare nel miglior modo possibile e , nonostante tutto, con entusiasmo il proprio lavoro.
L’amarezza è legata all’eliminazione, prevista dalla riforma Gelmini, dell’insegnamento del Diritto e dell’ Economia nei futuri licei.
La lettera
Ore 8.00, sala professori di un liceo di scienze umane. Sono arrivata, come il solito in anticipo sul mio orario, è un mio difetto, sì, nonostante ciò che dice l’onorevole Brunetta e parte dell’opinione pubblica, anche gli insegnanti a volte vanno a lavorare, nonostante il clima intorno induca alla fuga.
Sto pensando all’argomento da fare oggi in classe, affinché i miei ragazzi, sempre attenti e riflessivi e non atti al bullismo, capiscano la bellezza della Costituzione, risultato di un lungo cammino, e del diritto. Dopo un trimestre, “speso” a far capire l’art. 2C. sui Diritti Umani, l’attualità della Dichiarazione Universale Diritti Umani e a dare ad ognuno un lavoro da fare sulla violazione della stessa, che gioia sentirli parlare dei bambini-soldato, degli squadroni della morte, della figura di Gandhi, che tenerezza vedere l’incontro dei saperi, e che gioia trasmetterli. Ed oggi “toccherà “ all’.art .3 C. sull’uguaglianza, e sarà entusiasmante vedere l’incontro tra le idee dei “miei!” ragazzi, scardinare gli eventuali pregiudizi, considerare il lavoro dei Padri costituenti, far vedere i filmati dell’istituto Luce.E così creare futuri cittadini consapevoli, non pilotando le loro idee, la coscienza e la professionalità non lo consentirebbe, ma cercando di farli crescere e capire la realtà che attraversano per essere, poi, in grado di realizzare un mondo diverso da quello che abbiamo creato noi adulti.
Si, perché nel mio cuore di docente con tanti anni di insegnamento alle spalle, ma ancora con tanto entusiasmo, alberga la tristezza che tutto ciò avrà fine. Riforma Gelmini, applicazione 2010, poche fredde parole (anche se consegnate in un testo pieno di obiettivi ridondanti di paroloni di e prospetti orari) che determinano l’abolizione del diritto da tante scuole e l’insegnamento della Costituzione effettuato dai docenti di lettere, storia…e noi della AO19?
Ma che importanza vuoi che abbia per chi ha raggiunto i vertici del potere, legiferare che una materia, anziché un’altra, sarà insegnata da una classe di concorso anziché da un’altra. La politica è così, vero?
Certamente i saperi si possono incrociare, completarsi, ma le reali competenze appartengono a chi ha approfondito, studiato per tanti anni alcuna tematiche che lo hanno appassionato, coinvolto.., ma a chi dirlo in un clima di finta democrazia? Chi ascolterà le parole di un docente, uno dei tanti, che, comunque, nonostante tutto, continuerà a credere fermamente nella delicatezza del proprio compito e nell’educazione alla legalità!
Una conclusione e un appello
Questa è la lettera , scritta in un momento di amarezza, ma con tanta voglia di andare avanti e lottare per il giusto! Le lotte non mi hanno mai spaventato, quando corrispondono ai miei ideali di
giustizia…quante Carovane Antimafia, quante marce con Libera, quante navi della Legalità a Palermo per il giudice Falcone e Borsellino…e sempre con i miei ragazzi , la fiaccolata a Cinisi per Peppino Impastato…quanti insegnamenti ho cercato di dare ai miei ragazzi, quanti confronti,…quante contestazioni, fanno parte del gioco della vita..e adesso!?
Non può finire tutto così, per un taglio di spesa!
Abbiamo creato un coordinamento nazionale docenti di diritto per portare avanti una civile protesta.
Il coordinamento ha predisposto un “Appello contro l’eliminazione del Diritto e dell’Economia dai nuovi Licei “ che può essere letto al seguente indirizzo: