Ultimo numero, prima della pausa estiva, allora perché non chiudere con un dono?
Un dono offerto a tutti gli adolescenti, proprio a tutti, anche a quelli che sognano di diventare veline, letterine, di partecipare ad un reality o di raggiungere altri consimili traguardi.
Inesistente la sua consistenza economica ed in questo si ritiene consista il suo valore. Atteggiamento, questo, non consono alle caratteristiche dei tempi, da persona attempata, per di più insegnante.Ma non riesce a morire la speranza che una poesia possa creare una qualche dissonanza nel tessuto uniforme e avvolgente delle voci, dare vita a una pausa propizia di silenzio, suscitare emozioni, compagne nella scoperta di un significato che ci appartenga.
Itaca
Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
o Poseidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto, e squisita
è l’emozione che ti tocca il cuore
e il corpo. Né Lestrigoni o Ciclopi
né Positone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.
Fa voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d’estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra!) in porti sconosciuti prima.
Fa scalo negli empori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d’ogni sorta,
quanti più voluttuosi aromi.
Recati in molte città dell’Egitto,
a imparare imparare dai sapienti.
Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell’approdo.
ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all’isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca ti ha donato un bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.
E se la trovi povera, Itaca non t’ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un’Itaca.
C. Kavafis, Itaca, in id., Poesie, a cura di F. M. Pontani, Milano, Mondatori, 1991, pp.45-47