19/5
Intervallo in Prima, bisogna recuperare il planisfero : Anna la sarda, occhi vispi e sorriso pronto, si mobilita subito, poi la vedo in un’ empasse..
“Dovrei abbandonare il mio panino ma ho paura!” L’unica a stupirmi sono io, l’amica interviene “lascialo a me che non mangio carne”.
Ecco che la stanza mi appare sotto una luce diversa, una prateria dove si svolge la lotta per la vita, dove il cibo non può essere lasciato incustodito..
21/5
Da qualche giorno entrando a scuola sento come un piccolo disagio, un dolore..non capisco bene cos’è, tutto è a posto, i ragazzi sono bravi, gli adempimenti sistemati, la burocrazia mi da una tregua… poi forse capisco: sto per perdere due quinte.
Alcuni di loro hanno vissuto con me per 5 anni, molto più tempo di quanto io sia stata con alcuni amici, più tempo di quanto molti trascorrono con i genitori, con un coniuge.
Alcuni li ho presi che erano goffi e spaventati, chiusi o polemici; stavano attaccati ai termosifoni, non sapevano ascoltare, intervenire, non capivano le mie battute.
Li ho visti cambiare, maturare, evolvere e diventare critici, curiosi, determinati.
Ho visto le ragazze attraversare tutte le fasi, fare gli esperimenti: acqua e sapone, dark tutto kajal, ciuffi rossi, ciuffi blu, biondo verde, rosso totale, zatteroni borchiati e ballerine baby.
Le ho viste affilarsi, diventare belle e raffinate, scegliere un solo gioiello,un solo colore.
Ho visto i maschi partire bambinoni, cicciottelli e insicuri, tentarle tutte coi capelli, coi pantaloni scesi, con le magliette metal, gotiche, burlone; oggi hanno sguardi diretti, bicipiti muscolosi, sorrisi aperti.
Loro sono quelli che ce l’hanno fatta, che non sono rimasti indietro, nonostante la rabbia, la tristezza, le cotte, nonostante noi che li abbiamo spremuti, a volte maltrattati, spesso scoraggiati.
Io sono in piena sindrome da nido vuoto, spero di essere cresciuta un po’ anch’io, di non aver gettato il tempo.