10 Settembre 2010
Si ricomincia, si ricomincia!
Facendo gli ultimi bagni penso ai futuri incontri, alla seconda che è la prima “dimezzata”, alla nuova prima, che sarà pletorica, caotica, problematica, piena di sorprese, alla terza, frutto dell’unificazione di 4 gruppi diversi, che sarà diffidente, misteriosa, da rimotivare e costruire.
Apro un blog per ogni classe, ipotizzo attività, letture…indosso l’armatura per la nuova sfida, faccio la valigia per il nuovo viaggio, preparo lo zaino per la nuova scalata.. e loro? Ci penseranno già, saranno curiosi o sbufferanno, saranno apatici o già stanchi?
22 settembre 2010
La seconda dimezzata è carica e felice, dopo una settimana è come se ci fossimo lasciati ieri; mi dicono che finalmente si sta benissimo, non c’è caos, si respira…nessun rimpianto per i compagni perduti, solo benessere . E’ comprensibile,è giustificabile ma è triste e iniquo..nella scuola italiana per avere un numero giusto di studenti bisogna “liberarsi “ di un terzo di loro.
Deduco che il sabato è giorno di esperimenti per il look di fine settimana : creste bionde su faccettine infantili, ciuffi, rossetti, tutto un po’ da cartone animato; vogliono un parere ma temono le critiche..dico che si deve liberare il papero che è in noi, e questo diventa il nostro motto: il lessico famigliare cresce, cresce.
11-16 Ottobre 2010
Vicino Londra per un Comenius, i ragazzi della Grammar School tingono le strade col blu e bordeaux delle loro divise; a sorpresa scopro che anche i miei studenti ne vorrebbero una per il liceo: meno problemi per vestirsi la mattina, un’aria intellettuale ed impegnata, il segno di essere qualcosa.
In classe tutte le tonalità di pelle, dal nero più nero al pallido trasparente, tutti i tipi di copricapi, veli, acconciature, turbanti, tutte le stazze e le altezze: penso a quanto stanno imparando i miei solo sedendosi tra i banchi e guardando, ascoltando… penso che già questo valga il viaggio.
E’ il momento: gli italiani presentano il lavoro al gruppo di studenti e insegnanti Inglesi, Belgi, Turchi; ecco che , come per magia, i balbettii, gli occhi bassi e i fili di voce scompaiono, si vedono sguardi diretti e aperti, posture erette, parole scandite.. mah, dovremmo sempre portarli fuori , metterli alla prova in contesti reali, affidare responsabilità, dovremmo..
Ciondolando per Heathrow in attesa del ritorno suggerisco che gli aeroporti sono luoghi sicuri, puliti…ma Delia prosegue “grandi, confusi..”..si sente già l’aria di casa?