Marzo ci regala un nuovo sito, una rivista on line, un “prodotto culturale gratuito, nella convinzione e speranza che la cultura possa far crescere la nostra consapevolezza e la nostra capacità di agire nel mondo, per trasformarlo, per renderlo più giusto e migliore” Così si presenta DOPPIOZERO, “vetrina di libri e di altri “oggetti” (immagini, strumenti, “cose”) che approfondiscono la nostra appartenenza al presente e ci spronano a immaginare futuri alternativi”.
Ci scrivono firme eccellenti, Anedda, Arminio, Belpoliti, Cortellessa, Magrelli, Raffaeli, Scarlini… E c’è anche una rubrica “scolastica” curata da Enrico Manera. Un buon mulino per una farina raffinata, doppio zero. Da impastare con i nostri percorsi.
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Inizia oggi la rubrica Lavagna, uno spazio di riflessione sul mondo della scuola, sull’educazione, la pedagogia e la cultura della conoscenza.
La scuola di cui parleremo è un luogo dove si concentrano le contraddizioni culturali, economiche e sociali del presente, fotografato in una fase di trasformazione che tocca in primo luogo i suoi soggetti principali, gli studenti. Un luogo di formazione e di scoperta individuale, un punto di intersezione tra cultura alta e bassa, libresca e di strada, di avvicinamento alla politica attraverso cui guardare le pratiche di democrazia e di cittadinanza vissuta nel quotidiano. La scuola è anche un ponte tra le generazioni, un mezzo di comunicazione con gli adulti fuori dalla famiglia, e quindi un punto di incontro e scontro tra visioni della realtà; ed è il luogo dove si mostrano fenomeni relativamente nuovi per l’Italia come le migrazioni, che fanno della scuola e dei diversi attori sociali che la compongono un laboratorio di multiculturalità molto più vivace e attivo di quanto non emerga dai media.
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