28 Marzo
Meeting a Bergamo. Scampata alla Milano- Venezia, con l’aeroporto come quarta corsia e la torre di controllo al posto dell’ autogrill, salgo verso il centro storico tra aiuole di narcisi e siepi pettinate.
La città alta è elegante e solitaria, due inglesi con la guida in mano, una giovane coppia di spagnoli e io col naso in aria.
Una partita di calcio nello slargo fa risuonare le pietre, l’impeccabile vuoto dà la sensazione di un set cinematografico…penso ai nostri centri storici brulicanti e consumati, lavati ogni mattina con i getti d’acqua, come fossero stanze dei bambini.. non tirate a lucido ma vive.
29 marzo
Il liceo che mi ospita è appena a fianco del centro nuovo: mi stupisco e mi arrabbio un po’: se devo trovare queste attrezzature in una scuola mi aspetto di essere in Nord Europa, non a 400 km da casa.
Scuola cablata, computer e proiettore in ogni aula, siepi, panchine (!)…penso che qui il federalismo fiscale devono averlo già fatto, oppure sanno dove mettere i soldi, non soltanto in palazzi dei congressi ( uno ogni 10 km ..) e dirette televisive di capodanno.
Studenti belli, educati, preparati, attenti, collaborativi, ironici, con bei nomi tradizionali ( Federico, Roberto, Chiara, Stefano,Francesca, Lorenzo,Giulia, Alberto..) , gruppi che da gennaio ad ora sono già andati all’estero due volte, con un buon inglese.. se riesco a districarmi dall’autostrada e tornare a casa devo sfogarmi con qualcuno..
1 Aprile
Tra una cosa e l’altra quest’anno mi era proprio sfuggito, il primo aprile..niente pesci disegnati alla lavagna né sul blog, niente scherzi; così entro in prima inconsapevole, e la trovo vuota di alunni ma piena di cactus, disegnati e veri, in spine e polpa.
I ragazzi, nascosti in fondo al corridoio, mi danno il tempo di capire e poi si affacciano, per vedere le reazioni…
I cactus sono parte del nostro lessico famigliare, sono quelli di loro che non parlano mai, che non intervengono, dei quali mi lamento sempre ( se non ci fossero Marco e Mmarina come farei ad andare avanti? Gli altri cosa sono, cactus?) e così oggi sono diventati protagonisti..
Sono stupita della loro arguzia, dell’impegno che ci hanno messo, della loro organizzazione..li guardo tutti e non vorrei perderne nessuno, così fiduciosi e buffi, aperti e seri… Per loro il presente è eterno, io in aprile li vedo già sfumare un po’ ai bordi.