affari e web, giorno
dopo giorno, mails
e acquisti-vendite
velocissimi-istantanei,
puoi vendere
anche te stesso,
nelle offerte promozionali
dove l’uomo non c’è più,
ma solo sockpuppets
e sconti per fantocci
inutili ma commerciali,
tutti senza veri nomi.
eppure
ricordo ancora,
è un lampo,
una riva
e le onde marine
a ottobre,
gli occhi di un cane
che dicono
tutto ciò
che avevo da dire,
lo ricordo…
lo rivedo
senza più soffermarmi
sui pensieri finali
della soglia,
rivedo il battito
di cuori lontani,
tracce di foglie
sparse a terra,
croste di pareti e
ciottoli sul bagnasciuga
e pietre scure e chiare,
pennelli acquarellabili,
sussurri cantati
in manicomio,
schizzi,
il sorriso triste
del pagliaccio
slava polunin,
piante e radici,
di nuovo
uno sguardo animale:
quello che cancella
ogni altro ragionamento…
un cielo luminoso,
fonti primordiali,
parole passate ma presenti,
silenzi tra i mantra
della parola sacra,
aironi e delfini,
soffi aborigeni
e ticchettii
di bocche boscimane…
tutto quello
che vorrei ancora
rivedere all’infinito