Mentre seguo la cronaca in tempo reale dell’attentato di Brindisi, scrivo le mie solite mail a tutte, sempre a tutte le mie solite maestre che mi chiedono incontri, che mi informano dei loro premi, degli eventi, dei progetti sulla poesia, sulla lettura, sulla “legalità”. Già: sulla legalità… A tutte mi è venuto da rispondere così.
Quante sono in Italia le scuole “Falcone”?
Sempre di più dovranno essere. Sempre più progetti, lavori, letture, sempre più opere. Perché sono queste opere, costruite con la fatica, l’allegria, le ore gratuite di migliaia di persone, che io conosco, che incontro in tutta Italia; son queste opere che fanno volare la scuola italiana come un falcone, sempre un po’ più in alto della sua società, e infinitamente più in altro dei suoi politici (non della sua “politica”, per carità, lungi da me l’Antipolitica, giuro, Padre e Figlio e Spirito Santo, che mai e mai la bocca mia bestemmi!).
Quante sono in Italia le scuole “Falcone”?
Tutte. Ed è lì, lassù librate, che qualcuno le ha viste, ha capito che sono un bersaglio facile e inerme, e d’altissimo valore simbolico.
E ha colpito.
Sappiano questo i mass media, e i governanti: le scuole son state colpite per questo. Perché sono forse l’unica realtà-falcone nella Povera Patria. L’ultima creatura sociale che osa ancora volare alto.
A suo rischio, come abbiamo visto oggi.
Sono Falconi, le scuole italiane: anche quelle che portano altri nomi.
Quante sono in Italia le scuole “Falcone”?
Tutte. Ed è lì, lassù librate, che qualcuno le ha viste, ha capito che sono un bersaglio facile e inerme, e d’altissimo valore simbolico.
E ha colpito.
Sappiano questo i mass media, e i governanti: le scuole son state colpite per questo. Perché sono forse l’unica realtà-falcone nella Povera Patria. L’ultima creatura sociale che osa ancora volare alto.
A suo rischio, come abbiamo visto oggi.
Sono Falconi, le scuole italiane: anche quelle che portano altri nomi.