Esame di stato…di nuovo
Dislocata in un estenuante commissione con tutti candidati esterni arranco verso la fine del tunnel cercando scappatoie.. ci ospita un “Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato” e l’odore di olio lubrificante mi guida verso i laboratori ( è lo stesso odore che sentivo da bambina quando andavo con mio padre dall’armaiolo..ora non si sente più neanche dal meccanico, le officine più moderne sono asettiche ed efficienti come corsie di ospedale).
Scopro un mondo intero: nel capannone arroventato c’è una officina autoriparazioni e vengo a sapere che è stata aperta alle auto private: durante l’anno scolastico gli studenti riparano 2 auto alla settimana ed il laboratorio si autofinanzia.
“Ma il nostro fiore all’occhiello è il Texa” mi dice un collega, abbastanza stupito del mio interesse; imparo che Texa è un’azienda leader nei monitor di autodiagnostica e ha stipulato un protocollo con la scuola finanziando completamente un laboratorio di autodiagnostica. In cambio la scuola mette a disposizione i locali per i corsi di aggiornamento dell’azienda.
Io ho visto cose simili soltanto in Germania, nella mitica Realschule che sforna i mitici “operai tedeschi”..Mi vengono in mente “ l’integrazione possibile tra scuola e aziende, il rapporto più stretto col mondo del lavoro ecc” , spesso vuote formule a cui si fa ricorso quando non si sa che fare e mi sembra che qui, in silenzio (troppo in silenzio) il legame si vada costruendo, la direzione giusta si sia presa.
Mi guidano nel laboratorio “Macchine Utensili”: qui si stanno facendo gli esami di “qualifica regionale di valore Europeo” : alcuni ragazzi che hanno sostenuto l’esame di stato nei giorni scorsi di “Tecnico dei Sistemi Energetici”sono qui oggi per una prova ulteriore con la quale sperano di conseguire un titolo che offra loro più possibilità di lavoro.
Sono in tuta, con occhiali e scarpe da protezione infortunistica, serissimi e sudati, lavorano al tornio producendo scintille (molto flashdance): il compito è la costruzione di un oggetto, un “particolare metallico ”.
La commissione esaminatrice, della quale vorrei tanto fare parte, ha un membro interno e due esterni provenienti dal mondo dell’industria.
Mentre guardo e imparo e mi aggiro come una turista in un museo dell’industrializzazione, penso a quante scuole sono scuola, a come abbiamo trascurato queste in una distorsione narcisistica suicida, a come sono lontani i mondi dei miei ragazzi di quinta che stanno dando l’esame e hanno prodotto percorsi multimediali su Robert Capa e lo sbarco in Normandia, Auschwitz, Calvino e le città invisibili e questi ragazzi che producono oggetti al tornio e a come sono tutti preziosi, tutti indispensabili se questo paese vuole avere un futuro non troppo subalterno.
http://www.texa.it/azienda/chi-siamo
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/qualifiche