Maurits Cornelis Escher (1898 Leeuwarden- 1972 Hilversum)
Bologna Palazzo Albergati fino al 19 luglio
Dopo Il grande successo della tappa romana, la personale di Esher è approdata a Bologna, in Palazzo Albergati con oltre 150 opere,
Sono presenti numerosi disegni e xilografie: la serie degli Emblemata (1932 Xilografie), Mano con sfera riflettente (1935 litografia), Giorno e notte (1938 xilografia), Metamorfosi (1939 xilografia), Altro Mondo (1947 xilografia su legno di testa), Mani che disegnano (1948 litografia), Belvedere (1958 litografia).
Molti disegni e xilografie sono dedicate all’Italia, in particolare Roma e L’abruzzo in versioni meno conosciute e più ricche di mistero. Tanto che si trasferirà a Roma per un lungo periodo, dopo il primo di una serie di viaggi in Italia, Il bel paese, che lo aveva affascinato fin dal 1921.
Nei paesaggi da lui realizzati contorni di prati e montagne sono da lui stilizzati , la forma delle cime si ispira alla pittura dei trecentisti senesi e fiorentini. Il legame con il Sud rimarrà , come traccia sotterranea inesauribile, in una delle sue più celebri Metamorfosi (1967/1968), tanto che si conclude con la raffigurazione di un paese della costiera amalfitana.
Approfondita la sua attenzione verso le discipline geometrico-matematiche, dalle forme regolari, le trasforma in transazioni e rotazioni, fino ad ottenere figure fantasiose, nonché originali effetti estetici : pesci, uccelli , ranocchi serpenti ecc…operazioni che rinnova nelle ulteriori Metamorfisi.
Il ponte levatoio. Carceri di invenzione (1760) di Giovanni Battista Piranesi, esposta in mostra, ricorda che Piranesi ispirò Esher, per il senso di vertigine che emana dalla intricata prospettiva di strutture a scala. lo induce all’invenzione di un’architettura fantastica che scardina le certezze dello spazio euclideo moltiplicando a dismisura i punti di osservazione: Su e giù (1947 litografia), Convesso e concavo (1955 litografia), Relatività (1953 litografia)Tali opere grafiche sono celebri proprio per l’uso fantasmagorico degli effetti ottici. Il campionario sviluppato da Escher contempla le sorprese più spettacolari che vanno da illusionistici paesaggi, prospettive invertite, costruzioni geometriche minuziosamente disegnate, frutto della sua inesauribile vena fantastica, che incantano e sconcertano.
Durante un suo viaggio nel 1922 in Andalusia, rimase colpito dall’Alhambra di Granada, i suoi disegni ornamentali e le greche che costituiscono l’intero edificio avranno per Esher la più ricca fonte di suggestione. Il problema della “divisione regolare del piano”occupa, nella produzione artistica di Esher, una posizione di assoluto rilievo, l’artista è affascinato dal ritmo e dal gioco di forme e colori che si alternano con regolarità per ricoprire i piani.
Esher scostante ed indisciplinato durante il periodo scolastico, mostrò però innato talento per il disegno. Per compiacere il padre ingegnere, nel 1919 si iscrisse alla scuola di architettura e di arti decorative di Haarlem, per dedicarsi in seguito interamente alle arti grafiche. il risultato che possiamo ammirare è notevole!
Per questi motivi Esher è stato l’artista caro alla scienza e in particolare ai matematici. In vita non ebbe i riconoscimenti artistici di cui gode oggi; il mondo dell’arte, a dispetto del successo del pubblico, considerava le sue opere cervellotiche e fredde.
la distanza emotiva è facilmente superata dai giovani e persino dai ragazzi,La mostra ben articolata, grazie anche a spazi interattivi che completano il percorso dedicato da Escher, consentendo al visitatore di entrare nella terza dimensione.
Concludo : è una mostra molto interessante, anzi mi ha lasciato estasiata. così ho pensato di segnalarvela!