Atlante storico
Berlino è un atlante storico; mi ci sono ritrovata nella prima settimana dell’anno con un ex studente ora universitario e ho sperimentato il fascino e la durezza delle lezioni della storia scavate nella carne e nel sangue.
Dopo un dicembre tiepido la sciabolata artica ha immobilizzato la Sprea in una notte, mettendo a dura prova le anatre e i non prenotati in fila per cinque davanti al Pergamon museum, senza Pergamo per lavori di ristrutturazione ma comunque in sovraccarico di bellezza, con i draghi e i leoni della porta di Ishtar, i sacerdoti pesce, i tori alati.
L’atlante storico nel quale ci si muove è però il volume del ‘900, con i tabelloni esplicativi sul luogo del bunker di Hitler, col museo della Topografia del terrore sui resti della sede della Gestapo, con la grande, placida villa dove si tenne la conferenza di Wansee e si decisero le modalità della “soluzione finale”.
La storia ti incrocia ad ogni passo, anche nei posti meno noti, con le statue rosa delle donne di Rosenstrasse, che si sono rifiutate di lasciare i mariti ebrei alla polizia, oggi in un giardino nascosto vicino ad Alexanderplatz, e nelle pietre d’inciampo davanti ai portoni …ci siamo chiesti che effetto faccia uscire ogni mattina per andare a scuola e trovarsi davanti le due pietre quadrate con i nomi di chi ha abitato lì prima di te e la data di quando è stato portato via con la forza per finire ad Auschwitz.
L’atlante berlinese ovviamente copre anche il post bellico, con i brandelli del muro rimasti divenuti galleria di street art oppure, dove è stato abbattuto, trasformandosi in una scia che attraversa le piazze fitte di ragazzi, i caffè, le banche…
Ci sono anche un paio di torrette di sorveglianza, scampate all’iniziale febbre di cancellare e dimenticare e ora conservate come reliquie da una associazione no profit.
Camminare nel gelo, fermarsi ed alzare lo sguardo, raggiungere il prossimo caffè per ristabilire la circolazione del sangue, basta per fare un ripasso del programma di quinta..
davvero molto suggestivo con questo dolore sospeso, e al tempo stesso profondo, in attesa di essere riconoscibile a livello terreno
congratulazioni!! anche se mi manca la vostra leggerezza di tempo! mt