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La storia dell’ammonistrazione

Il 2025 anno sarà un anno importante per gli anniversari che riguardano la storia dell’amministrazione comunale di Bologna: centenario della nascita di Renato Zangheri (8 aprile 1925 – 6 agosto 2015) e di Guido Fanti (25 maggio 1925 – 10 febbraio 2012), vent’anni dalla morte di Renzo Imbeni (12 ottobre 1944 – 22 febbraio 2005).

La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna conserva da molti anni l’archivio di Giuseppe Dozza, tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia, antifascista e primo sindaco di Bologna dopo la Liberazione; di Guido Fanti, sindaco di Bologna (1966-1970), primo presidente della Regione Emilia-Romagna (1970-1976), parlamentare italiano (1976-1987) ed europeo (1979-1989). Entrambi gli archivi sono inventariati e disponibili alla consultazione.

Dal 2021 la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna conserva anche l’archivio di Renato Zangheri, ricevuto in dono dalla famiglia, nella persona della moglie Claudia Dall’Osso e del figlio Renato Maria Zangheri, ai quali va la gratitudine del Gramsci. Questa donazione ha rappresentato motivo di profondo orgoglio per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, che si è impegnata da subito per poterne garantire, oltre alla conservazione e tutela, la possibilità di fruizione da parte del pubblico.

Renato Zangheri è stato uno storico, docente dell’Università di Bologna, parlamentare, politico e sindaco di Bologna dal 1970 al 1983, è stata una figura molto importante per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna per il suo contributo intellettuale e per essere stato Presidente del Collegio dei fondatori dal 2007 al 2015.

 

IL FONDO RENATO ZANGHERI

Il fondo raccoglie la documentazione prodotta e raccolta da Renato Zangheri nel corso della sua vita, in particolare conserva i materiali relativi alla sua attività di accademico, di studioso del socialismo e del movimento cooperativo, di esponente politico e di amministratore a Bologna.

L’archivio è organizzato in serie che seguono la cronologia dell’attività politica, intellettuale, amministrativa e accademica di Zangheri, con anche la documentazione relativa alla corrispondenza ricevuta nell’ambito di ciascuna di queste aree di attività. È stato riordinato e inventariato dagli archivisti Stefano Vitali e Dario Taraborrelli.

 

 

 

Tra le carte dell’Archivio Renato Zangheri erano presenti anche i dattiloscritti di un’opera in fase di completamento, che avrebbe dovuto doveva essere il terzo volume della Storia del socialismo scritta dello stesso Zangheri. I primi due volumi sono stati pubblicati nel 1993 e nel 1997 dalla casa editrice Einaudi. I dattiloscritti, corredati da indici generali dell’opera e da indici specifici riferiti a ogni capitolo, mostravano l’avanzato stato di sviluppo del volume rispetto all’impianto pensato dall’autore, di cui risultano estremamente chiare le scelte stilistiche e contenutistiche. D’accordo con la famiglia, la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna ha deciso di portare alla pubblicazione il testo, ultimo e ponderato frutto di riflessioni decennali, affidandone la curatela a Paolo Capuzzo, professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università di Bologna e oggi Presidente della Fondazione, coadiuvato da Enrico Pontieri, responsabile della Biblioteca e dell’Archivio della Fondazione.

Era l’ottobre 1989 quando Renato Zangheri scriveva di voler intraprendere l’imponente lavoro relativo alla produzione di una Storia del socialismo, qui possiamo leggere le sue prime intenzioni: “Una storia politica dei socialisti italiani (compresi i comunisti, dal 1921): cioè, non una storia della classe operaia e dei contadini e di altri gruppi sociali presi in sé, nella loro struttura e modi di vita, mentalità, rivendicazioni immediate, non dunque una storia sociologica o sociologizzante, sebbene debbano essere fornite alcune coordinate oggettive, di composizione della popolazione, ecc. E neppure, per contro, una storia di idee, speranze, progetti, dottrine.  Ma di idee e di aspirazioni in quanto si compongano in movimenti, partiti, iniziative e lotte politiche, facendosi parte della realtà nazionale e promuovendone lo sviluppo, in accordo o in contrasto e comunque in rapporto con tendenze e contenuti del socialismo internazionale”

 

 

 

 

La notizia dell’archivio di Renato Zangheri su Repubblica di Bologna del 20 ottobre 2024