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Le città come frontiere – Mappe urbane
9 Ottobre 2007
Saluto di apertura:
Gian Mario Anselmi, Presidente Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna
Fabio Alberto Roversi-Monaco, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Intervengono:
Ulf Hannerz, Università di Stoccolma
Matilde Callari Galli, Università di Bologna
Virginio Merola, Assessore all’Urbanistica, Pianificazione territoriale, Casa del Comune di Bologna
La città è oggi al centro di nuovi e veloci processi di trasformazione sociale, culturale, economica; oggetto di nuove rappresentazioni nelle scienze sociali, nei media, nei progetti politici. Considerato sino a qualche decennio fa spazio eletto dalla modernità per forgiare il modello dell’individuo e della cittadinanza, il territorio urbano della contemporaneità deve essere oggi valutato alla luce dei processi di globalizzazione e dei molti nomadismi che lo attraversano: uno scenario plurale e molteplice abitato da culture differenti nel quale vengono agite nuove pratiche culturali e prodotte rappresentazioni sociali spesso contraddittorie.
Le città appaiono come spazi “meticci” in cui fra i conflitti si opera una continua negoziazione dei contrasti socioeconomici e delle risorse culturali, abitati come sono da nuove forme di povertà e di esclusione sociale, dalle incertezze della partecipazione sociale e della riqualificazione urbana, dalle necessità di nuove politiche.
A partire da queste considerazioni si è costituito presso l’Istituto Gramsci Emilia-Romagna un laboratorio di ricerca sulle nuove geografie urbane con l’obiettivo di studiare forme di intervento culturale che sappiano approfondire la consapevolezza dei problemi del territorio metropolitano e insieme promuovere la partecipazione dei diversi gruppi che costituiscono il tessuto sociale cittadino alla progettazione di nuove “identità urbane” in grado di cancellare i molti confini – fisici e culturali – che oggi attraversano il territorio di Bologna.