Sono qui riportate alcune pagine di un classico dell’umorismo, della letteratura per l’infanzia, dell’assurdo, di chi più ne ha più ne metta. I testi del reverendo-matematico-fotografo-gran narratore Charles Dodgson/Lewis Carroll, nella loro sperimentalità, rimandano ad una realtà “altra” che assomiglia in modo inquietante alla nostra.
Leggete per credere! (la traduzione è delle Voci).
Lewis Carroll, The complete stories and poems of L. C., Geddes and Grosset, 2001 – traduzione italiana R. Carano per ed. Einaudi 1978; trad A. Galasso per ed. Garzanti 1985.
Cap. 9 “la storia della falsa tartaruga”
– La scuola sotto il mare –
– Quando eravamo piccini, – riprese finalmente la Falsa-tartaruga, un po’ più tranquilla, ma sempre singhiozzando di quando in quando, – andavamo a scuola nel mare. La maestra era una vecchia tartaruga… noi la chiamavamo testuggine…
– Perché la chiamavate testuggine 1), se non lo era ? – domandò Alice.
– La chiamavamo testuggine, perchè test…imoniava, – disse la Falsa-tartaruga con dispetto: davvero sei proprio ottusa! –
– Dovresti vergognarti di fare domande così semplici, – aggiunse il Grifone; e poi tacquero ed entrambi fissarono gli occhi sulla povera Alice che avrebbe preferito sprofondare sotterra. Finalmente il Grifone disse alla Falsa-tartaruga: – Tira avanti, vecchia! Non ci mettere tutto il giorno! –
– Così la Falsa-tartaruga continuò:
– Sì, andavamo a scuola nel mare, anche se tu non ci credi… –
– Non ho mai detto questo! – interruppe Alice.
– Sì che l’hai detto, – disse la Falsa-tartaruga .
– Chiudi il becco! – intervenne il Grifone, prima che. Alice potesse rispondere. La Falsa-tartaruga continuò:
– Avemmo un’ottima educazione… infatti andavamo a scuola tutti i giorni…-
– Anch’io andavo a scuola ogni giorno, – disse Alice; – non serve inorgoglirsi per così poco.
– E avevate dei corsi facoltativi? – domandò la Falsa-tartaruga con ansietà.
– Sì, – rispose Alice; – imparavamo il francese e la musica.
– E il bucato? – disse la Falsa-tartaruga.
– Certo che no! – disse Alice indignata.
– Ah! e allora non era una gran scuola! – disse la Falsa-tartaruga, come se si sentisse sollevata. Nella nostra, alla fine del conto c’era: francese, musica, e bucato extra –
– Non dovevate averne un gran bisogno, vivendo in fondo al mare, – disse Alice.- Non ebbi mai i mezzi per impararlo, – soggiunse sospirando la Falsa-tartaruga; – così seguii soltanto i corsi ordinari.
– Ed erano? – domandò Alice.
– Eleggere ed Escrivere 2), prima di tutto, – rispose la Falsa-tartaruga. – E poi le diverse branche dell’Aritmetica… Ambizione, Distrazione, Abbruttimento, e Derisione.
– Non ho mai sentito parlare dell’Abbruttimento, provò a dire Alice. – Che cos’è?
– Il Grifone levò le due zampe in segno di sorpresa ed esclamò: – Mai sentito parlare di Abbruttimento? Ma sai che significhi Abbellimento, spero.
– Sì, – rispose Alice, ma un po’ incerta: – significa… rendere… qualche cosa… più bella.
– Ebbene, – continua il Grifone, – se non sai che significa Abbruttimento, sei proprio un essere bruto! –
– Alice non si sentiva incoraggiata a fare altre domande. Così si volse alla Falsa-tartaruga e disse: – Che altro dovevate imparare?
– Beh, c’era Mistero 3), rispose la Falsa-tartaruga, contando le materie sulle pinne… – Mistero antico e moderno con la Mareografia: poi Disdegno … il maestro di Disdegno 4) era un vecchio gongro, e veniva una volta la settimana: c’insegnava Disdegno, Tiraggio, e Svenimento nelle resse.
– E che cos’era? – disse Alice.
– Non te lo potrei mostrare, – rispose la Falsa-tartaruga, – sono troppo rigida. E il Grifone non l’ha mai imparato.
– Non ebbi tempo, – rispose il Grifone: ho fatto gli studi classici, io. Il maestro era un vecchio granchio, lo era.
– Non andai mai da lui, – disse la Falsa-tartaruga con un sospiro: – dicevano che insegnasse Lardino e Gretto 5).
– Proprio così, – disse il Grifone, sospirando anche lui, ed entrambe le bestie si nascosero la faccia tra le zampe.
– Quante ore di lezione al giorno avevate? – disse prontamente Alice per cambiar discorso.
– Dieci ore il primo giorno, – rispose la Falsa-tartaruga: – nove il secondo, e così via.
– Che strano metodo! – esclamò Alice.
– Ma è questa la ragione per cui sono chiamate le-zioni, – osservò il Grifone- perchè c’è un le-vare 6) ogni giorno. –
Era una cosa nuova questa per Alice, e ci pensò su un poco, prima di fare un’altra
osservazione.
– Allora l’undicesimo giorno era vacanza? –
– Naturalmente, – disse la Falsa-tartaruga.
– E che si faceva il dodicesimo? – domandò vivamente Alice.
– Basta con le lezioni – interruppe il Grifone, in tono risoluto – Dille qualcosa dei giuochi, adesso –
1) Il gioco fonico di parole nell’inglese è tra tortoise (testuggine) e taught (insegnava).
2) Reeling and Whriting, che significano barcollamento e contorcimento, ma per assonanza rimandano a Reading and Writing, cioè leggere e scrivere. Qui chi traduce ha davvero da contorcersi!
3) Mystery è sì mistero ma anche mestiere.
4) Drawling, cioè strascinamento, in assonanza con drawing, disegno.
5) Laughing and Grief, lett. Risata e Dolore, ma si sente il riferimento a Latin and Greek.
6) Più facile il gioco in inglese tra lessons e lessen -diminuire.