La riduzione dei distacchi e dei comandi
“Attualmente circa diecimila insegnanti di ruolo non svolgono la funzione docente nelle scuole per effetto di inidoneità (temporanea o permanente) al servizio (quasi 4.500), distacco presso il Ministero degli Esteri e all’estero (1.000) e altre istituzioni pubbliche e private, comandi presso organi costituzionali e amministrazioni pubbliche (1.250), comandi presso il Ministero (700), classi di concorso in esubero (900), esoneri e aspettative sindacali (1.000). Per ciascuna categoria delle tipologie di distacco e comando è in corso un’analisi degli obiettivi e dei servizi resi. Appare possibile procedere in tempi rapidi al trasferimento del personale inidoneo e in esubero alle funzioni tecniche e amministrative di supporto e/o ad altre amministrazioni pubbliche”.
(dalla Relazione del ministro Giarda sulla Spending Review, 30 aprile 2012)
Partiamo dalla relazione del Ministro Giarda sulla possibilità di ulteriori risparmi (tagli) nell’amministrazione pubblica. Restringiamo il campo: eccoci alla scuola. Restringiamo ancora il campo: i docenti che non insegnano per vari motivi. Restringiamo ancora il campo: i 4000 docenti inidonei all’insegnamento per motivi di salute (comprovati da varie visite). Restringiamo ancora il campo: a me.
Puntiamo un momento l’obiettivo su di me.
Ecco io sono una dei 4000 insegnanti inidonei e voglio dire al mondo (quasi tutto) cosa faccio e cosa potrebbe capitarmi a breve.
Cosa faccio?
Faccio cultura.
Mi occupo di tanti progetti e in particolare della Biblioteca scolastica.
Catalogo i libri su computer, li metto negli scaffali, trasporto volumi da un luogo all’altro perché i libri nel mio Istituto sono tanti e verranno dislocati addirittura in tre locali diversi. Organizzo anche incontri con gli scrittori e mi piacerebbe in futuro (se l’avrò) organizzare un corso di scrittura creativa e con i colleghi un gruppo di lettura per gli studenti.
Sono orgogliosa di dire al mondo (quasi tutto), invitandolo pure, che il 12 maggio aprirò al pubblico la sezione della biblioteca dedicata alle letterature (quelle del mondo, davvero tutto in questo caso).
Ho immaginato una performance degli studenti, che interpreteranno, per me e per le persone che verranno, dei lettori. Leggeranno, infatti, a voce alta, tutti insieme: il coro delle parole, il brusio delle parole, la voce delle parole belle, significanti, le parole della letteratura e della poesia.
Chi verrà potrà toccare, annusare, guardare, quasi assaggiare i libri presenti nelle tre sale.
Ma non basta. Giacché nel mio lavoro ho trovato molti libri tripli e quadrupli (un tempo si potevano acquistare libri nella scuola, oggi no) ho pensato di venderli. Ma poi, in tempi di crisi… e allora ho pensato non solo di venderli, ma di scambiarli con altri libri portati da lettori esterni. Speriamo che almeno quelli siano in euro. I nostri, all’Istituto d’Adda di Varallo, dove lavoro, sono per lo più in lire.
E così io adesso vedo gli scaffali riempirsi di libri che prendono il loro posto, all’apparenza docili, in realtà pieni di idee spesso rivoluzionarie. Perché i libri fanno pensare e immaginare e viaggiare e sognare e ancora pensare: pensieri nuovi dopo questo viaggio della mente!
Insomma che bello! Tutti in questa scuola mi hanno aiutato, i ragazzi, il personale ATA, i colleghi docenti e il Dirigente (e, che si sappia, non tutti i Dirigenti ci tengono ai libri purtroppo).
Sono contenta, sono utile, nonostante tutti i problemi, perché io faccio cultura.
Ma costo, evidentemente costo troppo. Sono un esubero, sono uno spreco, sono da tagliare.
Sono da tagliare?
E così mi si dice che mi collocheranno in funzioni amministrative o in altre amministrazioni pubbliche. Ma io non ci voglio andare. Io non mi sento uno spreco della pubblica amministrazione.Io chiedo solennemente che tutti gli istituti, che tutte le biblioteche scolastiche abbiano la fortuna di avere un docente bibliotecario documentarista. Chiedo questo con la sicurezza tranquilla dei miei fidi compagni, con la forza delle mie truppe, con la bellezza dei miei amici: i libri!
Libri negletti senza di me!
E io orfana senza di loro!
grazie maria rosa,
hai trovato le parole giuste per dire quanto sia importante la lettura per tutti e ancor di più per degli adolescenti.
I libri sono parte della mia vita, anch’io sono una di quelle bibliotecarie da tagliare.
Mi occupo della biblioteca di una scuola media e proprio in questo periodo sto inserendo i libri in SBN,
sistema bibliotecario nazionale. Anche la mia biblioteca un giorno sarà aperta al pubblico.
I libri chiusi sono negletti, dimenticati; si animano e prendono vita solo quando qualcuno li apre e li legge.
Allora le storie contenute ci fanno compagnia e aprono altri orizzonti. E’ come vivere 100 vite.
emanuela frixione