Dicembre 2017
Erasmus+: polder e folaghe.
Mobilità Erasmus in Olanda, in quella meno da cartolina, nel polder sei metri sotto il livello del mare.
Scuola da Nord Europa, spazi, attrezzature quasi imbarazzanti ( chitarre elettriche, batterie, pianoforti, laboratori analisi per testare l’acqua, wifi col turbo per tutti, mensa interna e via di questo strazio) parcheggi sterminati per le biciclette ma anche collegamenti su gomma e rotaia frequenti, puliti, puntuali.
A fianco della scuola, laghetto d’ordinanza con folaghe, cigni, anatre mute, germani..i nostri non li sanno riconoscere, sembrano venuti da Marte.
Nelle aule tematiche ( di Geografia, di Storia, il mio sogno proibito da sempre, nella mia scuola abbiamo diviso i corridoi per fare altre aule..) manifesti che affermano in Inglese “certe ragazze amano ragazze, accettalo” oppure “certi sono transessuali, accettalo”.
I colleghi erano preoccupati per la reazione degli Italiani, questo è il marchio di oscurantisti che ci portiamo dietro.
Anche gli altri partner patiscono il confronto con tanta opulenza..Inglesi, Cechi, forse i Tedeschi un po’ meno.
Al momento di presentare i lavori l’italian team è il migliore, ancora una volta le nozze coi fichi secchi sono riuscite… loro però mi chiedono “prof. come facciamo a portarli da noi??”. Pensano al parcheggio scalcinato, alle finestre che non chiudono, a tutto il personale che non parla nessuna lingua internazionale.
Mandiamo giù il magone mentre la folaga lascia una debole traccia sull’acqua.
Rita Chiappini