Marzo Una buona giornata
Questa non sembrava davvero che potesse diventare una buona giornata… prelievo di sangue, nuvoloni che ci fanno passare dal diluvio alla pioggerella al diluvio, una primavera da riviera che non ne vuole sapere… cammino a testa bassa nel deserto “pittoresco quartiere dei pescatori” la mattina presto e incrocio un ragazzo in giubbotto di pelle: lunga coda nera e liscia, fisico asciutto e possente, occhi tagliati e sottili: sembra la classica illustrazione dei cavalieri mongoli dell’orda d’oro.
Per un attimo ci guardiamo, lui accenna un timido sorriso e poi capisco! E’ lui, il mio ex geniale e ribelle che si è fatto bocciare, per il quale mi ero preoccupata tanto, che mi voleva bene ma questo non era bastato.
Ci abbracciamo e mi dice che ora è tutto a posto, lavora con la madre e fa anche spettacoli di giocoleria, è tranquillo.
Io lo credevo triturato da qualche fabbrica nell’immensa Cina ( i suoi l’avevano rimandato indietro per dargli una lezione, lui mi diceva: non voglio essere cinese prof, prima di partire mi aveva scritto una lettera straziante che ancora conservo) o reclutato dalla malavita italiana e invece è sano e ancora sorride alla prof, ancora l’abbraccia.
La giornata va migliorando.
Maggio Erasmus+ e cosa resta.
Insegnando capita di chiedersi, reiteratamente, cosa resta di quello che facciamo? A parte l’ovvio, quali parti rimarranno a loro disposizione, sulla punta delle loro dita, quali diventeranno davvero loro?
Per la terza si può azzardare su Dante, i miei coninuano negli anni a citarlo ( dopo essere arrivati ad episodi di feticismo come scriversi TRASUMANAR sulle braccia a mò di tatuaggio), anche Machiavelli ha i suoi bei fan.. in quarta ti aspetti Leopardi, anche il rotarsi più mondi di Foscolo, ma è proprio bello vedere la maglietta con la scritta “sensate esperienze necessarie dimostrazioni” uscire stropicciata dallo zaino in un giorno in cui si portano in spiaggia i partner europei.
Così, mentre a Roma cercano di fare un governo sovranista e antiscientifico, noi finanziati dall’Europa cerchiamo di costruire una grande famiglia della conoscenza.
Il mio studente spiega la maglietta ai ragazzi olandesi e tedeschi, cechi e inglesi, la sera li porteranno a vedere le lucciole citando Dante.
Va bene così.
Rita Chiappini