La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna è lieta di presentare la 16a edizione della Lezione Gramsciana che si terrà mercoledì 25 maggio 2022 e che vedrà la partecipazione della Professoressa Lea Ypi della London School of Economics and Political Science.
Lezione gramsciana 2022 con Lea Ypi
Mercoledì 25 maggio 2022 ore 17.00
Sala Convegni Via Mentana 2 (Fondazione Barberini) e Online su ZOOM
Partiti politici e polarizzazione sociale
Saluto di Paolo Capuzzo | Presidente Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Introduce Nadia Urbinati | Columbia University
Lezione di Lea Ypi | London School of Economics and Political Science
Con il nome di Lezione gramsciana dal 2006 la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna promuove, con la supervisione scientifica di Nadia Urbinati, una lezione annuale, aperta al pubblico, dedicata ad Antonio Gramsci o a temi che fanno riferimento al suo pensiero filosofico e politico. A tenere la lezione sono invitati studiosi di rilievo internazionale a testimoniare l’attualità e la diffusione degli studi gramsciani in molte parti del mondo. Dal 2006 sono intervenuti (in ordine cronologico) Gayatri Spivak, Partha Chatterjee, Chantal Mouffe, Carlo Ginzburg, Jon Elster, Donald Sassoon, Andreas Kalyvas, Étienne Balibar, Pierre Rosanvallon, Adriana Cavarero, Marc Lazar, David Forgacs, Donatella Della Porta, Roberto Esposito, Daniele Menozzi.
La lezione di quest’anno prende il titolo Partiti politici e polarizzazione sociale. La polarizzazione è una tendenza largamente osservata nella politica di oggi, e ha implicazioni che in genere sono considerate dannose. Di fronte a un simile fenomeno si è diffusa l’idea che la politica funzionerebbe meglio – in modo più efficiente, e anche più equo – se le opinioni forti potessero essere temperate e un ideale di moderazione diffuso tra i cittadini e le istituzioni.
In realtà occorre rivalutare il conflitto politico e mostrare come risulti fondamentale il modo in cui è organizzato – quali pretese sono espresse, in nome di chi, e come vengono incorporate in strutture istituzionali in partiti politici. La politica contemporanea non ha bisogno di meno ‘polarizzazione’ ma di una polarizzazione del giusto tipo, indirizzata da istituzioni di partigianeria più forti.
Lea Ypi è professoressa di Teoria politica alla London School of Economics and Political Science e professore onorario di filosofia all’Australian National University. È autrice di Global Justice and Avant-Garde Political Agency, The Meaning of Partisanship (con Jonathan White), The Architectonic of Reason, tutti pubblicati dalla Oxford University Press. Il suo ultimo libro, una memoria filosofica intitolata Free: Coming of Age at the End of History pubblicato da Penguin Press è stato tradotto in venti lingue, ed è appena stato pubblicato da Feltrinelli in italiano con il titolo Diventare grandi alla fine della storia.
Alcune ultime pubblicazioni:
Libera. Diventare grandi alla fine della storia (Feltrinelli, 2022)
Anni ottanta, a pochi chilometri da noi l’ultimo decennio del comunismo è appena cominciato. Lea Ypi è una bambina e la sua vita è scandita dalle promesse del socialismo di stato dell’Albania: un futuro preordinato, in cui si può crescere al sicuro tra compagni entusiasti. Tutto vero, fino al giorno in cui Lea si ritrova aggrappata a una statua di pietra di Stalin, appena decapitata dalle proteste degli studenti. Il comunismo non era riuscito a realizzare l’utopia. Il mondo attorno inizia a crollare. Lea si chiede chi è quel vecchio primo ministro dell’Albania accusato di collaborazione con i fascisti che porta il suo stesso cognome. Lei non sa che la sua famiglia paterna è una grande famiglia nobile dell’impero ottomano. Non sa che quando i suoi genitori parlano di amici appena laureati si riferiscono in realtà a fatti gravissimi. Lea sa che esiste la Coca-Cola solo perché nel mercato nero girano alcune lattine vuote, che diventano suppellettili rarissime.
Con una nonna elegante, intellettuale e francofona, un padre che crede nei movimenti sociali del Sessantotto e una madre thatcheriana ultraliberista, Lea Ypi cresce attraversando questi tempi di rivoluzioni e di grande disorientamento, con un’educazione politica unica e ricchissima. La sua è una storia di faticosa liberazione dalle menzogne: quelle del regime comunista, quelle che la sua famiglia le racconta per proteggerla. Ma la menzogna più dolorosa è quella che si svela con il crollo del regime: la promessa di libertà segna invece l’inizio di un conflitto sanguinario. Il tentativo difficilissimo di entrare in Occidente è l’abisso di tutte le illusioni. Il Novecento è tramontato, ma dopo non c’è più nulla. La sensazione è claustrofobica: il progetto di costruzione di una società giusta è degenerato nella dittatura, ma la fine della dittatura non corrisponde alla libertà. E allora, la libertà, come si conquista?
Lea Ypi è una rivelazione letteraria e con la sua scrittura delicata, intima e raffinatissima il racconto della sua vita diventa la nostra storia.
Non riesco a prenotare la partecipazione on line all’incontro del prossimo 25 maggio
Come al solito registreremo l’incontro e lo renderemo disponibile nei giorni a seguire! Un Caro saluto