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Summer School 2019 PLANETARY URBANSCAPES Cuppini | Easterling | Lapini | Neilson | Simone
3 Luglio 2019, 20:00 - 22:00
Torna anche quest’anno la Summer School in Global Studies and Critical Theory, un programma estivo promosso dalla Duke University, dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna e dall’University of Virginia e che si tiene ogni estate a Bologna.
Quest’anno la Summer School prende il titolo PLANETARY URBANSCAPES e si terrà dal 24 giugno al 5 luglio 2019.
Grazie alla presenza di studiosi ed esperti nazionali e internazionali di varia provenienza, il programma consentirà di studiare il mondo globale contemporaneo e, in particolare, il tema della Città nelle sue molteplici sfaccettature, attraverso un approccio multidisciplinare che spazierà tra più campi di ricerca diversi.
La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna collabora con l’Academy of Global Humanities and Critical Theory, per promuovere gli eventi pubblici della Summer school
Gli eventi pubblici fanno parte di Bologna Estate 2019, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.
SYMPOSIUM
NICCOLÒ CUPPINI, KELLER EASTERLING, MICHELE LAPINI, BRETT NEILSON, ABDUMALIQ SIMONE
Visualizing Contemporary Urbanscapes
Mercoledì 3 luglio 2018 ore 20.00
Sala dello Stabat Mater, Biblioteca comunale dell’Archiginnasio
Mappe planetarie di processi di urbanizzazione, immagini satellitari delle luci emanate di notte dalle concentrazioni urbane, cartografie di flussi globali, foto di singoli abitanti di un quartiere, video di progetti di rinnovamento urbano, disegni di urbanistica… Stiamo assistendo a una proliferazione di metodi, strumenti e concetti per visualizzare il paesaggio urbano. Tuttavia, tutto ciò è segnato da una profonda crisi, ovvero dalla possibilità di definire il concetto di urbano in sé, le sue scale, i suoi soggetti e le sue dinamiche. Questo simposio, attraverso differenti prospettive e in un dialogo collettivo, proverà a rispondere alla domanda “Quali sono i modi migliori per visualizzare il paesaggio urbano contemporaneo?”. Ogni relatore presenterà e discuterà immagini / fotografie / video / mappe. Ciò che è in gioco è la risposta alla questione epistemologica, teorica e concreta che mira a definire quali siano gli sguardi maggiormente produttivi per interpretare il panorama urbano contemporaneo. Il dialogo affronterà questa problematica mettendo a confronto approcci architettonici ed etnografici, le metodologie della fotografia e della geografia critica, le intuizioni di urbanisti ed esperti della materia.
Niccolò Cuppini è ricercatore presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI). Ha conseguito un dottorato in Politica, Istituzioni, Storia presso l’Università di Bologna nel 2016 con una tesi intitolata Genealogia della città globalizzata. Presupposti politici dell’urbanizzazione del mondo. Le sue ricerche sono orientate a un approccio transdisciplinare all’interno delle teorie di urbanistica e nell’ambito della storia delle dottrine politiche. La sua ricerca è rivolta inoltre alla logistica e ai movimenti sociali, alla sociologia del lavoro e all’economia delle piattaforme. Collabora a diversi progetti internazionali di ricerca in Europa (“Platforms in Urban Spaces” – HORIZON 2020), Africa (“Welcoming Neighbourhoods” – SUDAC), America Latina (“Urban Regime and Citizenship in Rio de Janeiro” – FNS e “Impact and Legacy of Mega Events in Buenos Aires” – CLS) e Stati Uniti (“A trans-national research network on logistics” – FNS). Fa parte del gruppo di ricerca Into the Black Box (http://www.intotheblackbox.com/) e della redazione della rivista Scienza&Politica (https://scienzaepolitica.unibo.it/).
Keller Easterling è architetto, scrittrice e professoressa a Yale. Il suo più recente libro, Extrastatecraft: The Power of Infrastructure Space (Verso, 2014), esamina le infrastrutture globali come mezzo di governo. Il recente saggio Medium Design (Strelka Press, 2018), pubblicato in formato e-book, anticipa un libro in uscita con il medesimo titolo. Medium Design inverte l’enfasi sull’oggetto e sulla forma per stimolare una riflessione innovativa su problemi spaziali e non spaziali. In un altro recente libro, Subtraction (Sternberg, 2014), riflette sulla rimozione di edifici o su come invertire la macchina dello sviluppo. Histories of Things that Don’t Happen and Don’t Always Work (ARQ Editiones, 2017) è una raccolta di saggi e The Action is the Form: Victor Hugo’s TED Talk (Strelka Press, 2012) un e-book che anticipa alcune questioni poi affrontate in Extrastatecraft.
Michele Lapini è un fotografo freelance attivo a Bologna. È nato nel 1983 in Valdarno, esattamente a metà strada tra Arezzo, Firenze e Siena. Ha studiato Sviluppo economico e cooperazione internazionale all’Università di Firenze e ha conseguito un master in Sviluppo, cooperazione e diritti umani presso l’Università di Bologna. Le sue foto accompagnano il suo profondo interesse per le questioni sociali, politiche e ambientali che caratterizzano il mondo che lo circonda. Ha lavorato a Londra e Barcellona e ha collaborato con festival musicali internazionali in Europa.
Brett Neilson è Research Professor presso l’Institute for Culture and Society, Western Sydney University. La sua ricerca e i suoi scritti mirano a fornire modi alternativi di concepire la globalizzazione, con particolare enfasi sulla sua dimensione sociale e culturale. Attingendo alla teoria culturale e sociale e alle informazioni empiriche e archivistiche, questa ricerca ha dato origine a mezzi originali e provocatori per ripensare il significato della globalizzazione per una vasta gamma di difficoltà e questioni contemporanee, tra le quali la circolazione della cultura popolare, la proliferazione dei confini, l’ascesa dei mercati finanziari globali, le pressioni date dall’invecchiamento della popolazione e la crescente eterogeneità del lavoro. I suoi scritti sono stati tradotti in tredici lingue: Italiano, francese, tedesco, spagnolo, svedese, finlandese, greco, greco, ungherese, turco, polacco, cinese, giapponese e coreano. Attualmente sta lavorando al progetto ARC Discovery, ‘Logistics as Global Governance: Labour, Software and Infrastructure along the New Silk Road’, con ricercatori partner da Grecia, India, Cile, Italia, Canada e Regno Unito; e al progetto ‘Data Centres and the Governance of Labour and Territory’ con ricercatori partner da Cina, Singapore, Italia, Regno Unito e Germania.
AbdouMaliq Simone è un urbanista interessato, in particolare, alle composizioni spaziali e sociali delle regioni urbane. È ricercatore associato al Max Planck Institute for the Study of Religious and Ethnic Diversity, visiting professor di sociologia al Goldsmiths College, Università di Londra, visiting professor all’African Centre for Cities, Università di Città del Capo, ricercatore associato al Rujak Center for Urban Studies di Giacarta e ricercatore all’Università di Tarumanagara. All’Urban Institute porta una lunga esperienza di lavoro nelle aree urbane dell’Africa, del Sud e Sud-Est asiatico, con un particolare interesse per la vita quotidiana degli abitanti musulmani della classe operaia.