Raffaella Simili (a cura di)
Ricerca e sviluppo. Il ruolo delle regioni
Istituto Gramsci Emilia-Romagna, Bologna e Il lavoro editoriale, Ancona 1984
Indice
Premessa
Ezio Tabacco, Sviluppo delle Regioni e ruolo della ricerca scientifica
Antonio Ruberti, Università e Regioni
Roberto Fieschi, Ricerca e sviluppo: interazioni da costruire
Marco Maestro, La ricerca scientifica tra Stato e Regioni: una specificazione meridionale
Giovanna Endrici, Stato, Regioni e ricerca: il quadro istituzionale
Demetrio Pitea, Ruolo delle Regioni e proposte legislative
Claudio Tolomelli, Ricerca scientifica e programmazione regionale
Enrico Gotti, Politiche regionali per l’innovazione tecnologica delle piccole e medie imprese
Giuseppe Corticelli, Ipotesi di lavoro e realtà della Regione Emilia Romagna
Lucio Montanaro, Regione e università: la ricerca biologico – sanitaria
Carlo Taliani, Realtà del CNR in Emilia Romagna
Dario Nobili, CNR e Regione Emilia Romagna, verso un protocollo d’intesa
Gian Carlo Omoboni, Sistema produttivo emiliano, ricerca tecnologica e istituzioni regionali
Interventi:
Aldo Tortorella
Giovan Battista Zorzoli
Protogene Veronesi
Giovanni Manieri
Marco Mayer
Lanfranco Turci
Antonio Cuffaro
Scheda
L’ipotesi centrale di questo volume scaturisce dall’esigenza di aprire una riflessione e di formulare alcune proposte di lavoro su uno dei nodi considerati centrali per lo sviluppo del paese: il rapporto tra ricerca scientifica e Regioni. Negli interventi qui contenuti, i compiti specifici delle Regioni e degli enti locali in materia di ricerca, e le interazioni di questa con l’ambiente, la produzione, l’innovazione tecnologica e lo sviluppo sociale vengono pertanto sottoposti ad attenta analisi.
Da questa indagine emergono in modo esemplare i ritardi dello Stato nei confronti della ricerca scientifica, sia sul piano legislativo, sia sul piano finanziario; sono stati questi stessi ritardi a provocare poi, nell’Università, quelle incertezze e quelle rigidità che rischiano di isolarla dalla comunità scientifica internazionale e dalle dinamiche dello sviluppo economico.
Di fronte a questo difficile quadro, le Regioni, pur con le loro scarse competenze attuali e la loro limitata autonomia in materia, se anche non possono sopperire alle gravi inadempienze dello Stato, possono tuttavia svolgere, come suggeriscono le indicazioni finali del presente dibattito, un fondamentale ruolo di coordinamento e di promozione, instaurando rapporti con gli enti di ricerca e contribuendo alla realizzazione di una rete di relazioni fra questi luoghi del sapere e le imprese pubbliche e private.