Francesco Benvenuti, Silvio Pons
Il sistema di potere dello stalinismo. Partito e Stato in Urss 1933-1953
F. Angeli, Milano 1988
Indice
Introduzione
Parte Prima. La formazione dello stalinismo, 1933 – 1938
1. L’economia detta l’organizzazione
La conversione amministrativa del partito
Il segno politico del XVII Congresso
I rischi della burocratizzazione
2. “Politica” contro “economia”
Il rilancio del funzionalismo
Epurazione e stabilizzazione
Riorganizzazione della “dittatura del proletariato”
L’epurazione muta natura
3. Il Terrore
Democratizzazione e Terrore
La rilegittimazione dello stalinismo
Resistenze degli stalinisti
Demolizione e ricostruzione del partito
Parte Seconda. L’ancoraggio allo stalinismo, 1939 – 1953
1. Verso un “partito di tutto il popolo”?
I problemi della ricostruzione politica
I limiti della riorganizzazione
Alla vigilia della prova
2. L’impatto della guerra
La militarizzazione del sistema
La leva in massa e il patriottismo
La ricostruzione dell’apparato e il ritorno dell’ideologia
Apogeo del “culto” e “rivitalizzazione” del partito
All’indomani della prova
3. Il fallimento della riconversione politica
La transizione allo sviluppo pacifico
Ideologia e organizzazione: lo stalinismo di Zdanov
Il radicalismo di Leningrado
Tensione internazionale e conflitti interni
Economia e organizzazione: lo stalinismo di Malenkov
4. La replica dello stalinismo
L’ “affare di Stalingrado” e il ritorno della violenza politica
Le contraddizioni irrisolte del governo staliniano
L’eredità politica: elitarismo e statalismo
Scheda
Il legame tra organizzazione e politica, già forte nel pensiero e nell’azione di Lenin, diviene ancora più stretto nel bolscevismo al tempo di Stalin, nel corso della collettivizzazione e dell’industrializzazione attuate dal 1929 in avanti. Dopo questa data, lo spazio di dibattito politico nel Pcus si riduce drasticamente. Ma le questioni organizzative continuano in buona parte ad essere discusse pubblicamente e offrono lo scenario del permanere di una residua dialettica politica, dietro la facciata del monolitismo.
Due distinte tendenze emergono nell’esercizio monopolistico e violento del potere proprio dello stalinismo. La prima, che non smarrisce del tutto il significato del consenso e del rapporto del partito con la gente, vede i problemi dell’organizzazione alla luce delle funzioni di mobilitazione politica di massa e di propaganda ideologica. L’altra enfatizza la necessità di adeguare la struttura del partito ai duri imperativi del sistema economico e si conforma soprattutto alle funzioni di amministrazione e di governo del paese. A partire dal 1933, all’indomani della “rivoluzione dall’alto”, questi due orientamenti dello stalinismo in politica interna si integrano, entrano in conflitto o si succedono a seconda delle circostanza e dei rapporti di forza nel gruppo dirigente del partito. Kirov, Kaganovic, Zdanov, Malenkov, oltre a Stalin, sono i principali protagonisti di questa vicenda. Le tappe essenziali sono rappresentate dal Terrore del 1937 – 38, dalla guerra, dalle nuove epurazioni del dopoguerra. Lo sfondo è quello dei rapporti tra partito e Stato e dei problemi del ruolo e della legittimazione del partito unico nel sistema politico di Stalin.
Il libro intende portare un contributo critico all’analisi della natura “totalitaria” che gran parte degli studi esistenti attribuisce allo stalinismo. Ma esso si configura anche come un tentativo di ricostruire in modo sistematico, da un punto di vista storico, l’evoluzione del Pcus nel periodo della formazione e del consolidamento del sistema sovietico.