Walter Tega (a cura di)
Gramsci e l’Occidente. Trasformazioni della società e riforma della politica
Cappelli, Bologna 1989
€ 13
Indice
Giuseppe Chiarante, Introduzione
Nicola Badaloni, La dimensione europea del pensiero di Gramsci
Renato Zangheri, Su alcune categorie storico-politiche nei Quaderni del carcere
Walter L. Adamson, L’eredetà di Gramsci: egemonia, società civile e politica contemporanea
Paolo Spriano, L’Ottobre russo e i problemi del socialismo in Occidente
Luciano Canfora, Cultura, consenso, costruzione del “blocco storico”
Ruggero Orfei, Gramsci e l’Occidente: il governo della prassi
Umberto Cerroni, Elite e democrazia di massa: sviluppo teorici dopo Gramsci
Mario Telò, Il nuovo capitalismo tra le due guerre: taylorismo e fordismo
Peter Glotz, Gramsci e la Sinistra europea
John P. Diggins, Il cosmopolitismo e la ricerca dell’”intellettuale organico”: il fardello di Antonio Gramsci
Michelangelo Bovero, teoria e critica della società moderna in Gramsci
Iring Fetscher, Il principio di maggioranza e i suoi problemi
Gian Enrico Rusconi, Egemonia e governo. Una rivisitazione di Gramsci
Gianni Ferrara, Forme della rappresentanza e governo della società
Rita Medici, Mosca, Gramsci e la “metafora Machiavelli”
Scheda
A oltre cinquant’anni dalla morte di Antonio Gramsci si assiste ad un rinnovato interesse per la sua attività di politico e pensatore. Inoltre, risulta sempre più evidente il suo interesse per l’uomo, la società e il pluralismo, che ne fanno uno dei pensatori più significativi del nostro secolo. In questo volume, politici e studiosi operano una rivisitazione del suo pensiero e del rapporto con l’Occidente, inteso soprattutto come “luogo” politico storicamente caratterizzato. Nelle sue riflessioni critiche – sviluppate negli anni Venti e Trenta e raccolte negli scritti dell’epoca – si trova una reale modernità di fondo, delle intuizioni di base che non possono sicuramente essere accostate alla realtà contemporanea con il solo scopo di una facile lettura di “attualità”.