Maria Giuseppina Muzzarelli (a cura di)
Miti e segni del Medioevo nella città e nel territorio. Dal mito bolognese di re Enzo ai castelli neomedievali in Emilia-Romagna
Clueb, Bologna 2003
€ 20
Indice
Gian Mario Anselmi
Presentazione
Maria Giuseppina Muzzarelli
Introduzione
Carlo Dolcini
Re Enzo: brevi riflessioni intorno al suo mito politico
Massimo Vallerani
Bologna e i suoi miti: Re Enzo e il Comune nella storiografia bolognese tra Otto e Novecento
Guido Zucconi
La ripresa del Medioevo nella “Bologna riabbellita” di fine Ottocento
Anna Laura Trombetti Budriesi
Re Enzo nel teatro e nel romanzo storico
Cristina Bussolati
Enzo perduto e ritrovato a ‘palazzo’: gli affreschi nella Sala degli Anziani
Augusto Vasina
Il castello di Bertinoro fra storia e mito
Emanuela Garimberti
Per tempora mille. Nascita ed evoluzione del mito di Canossa
Tiziana Lazzari
Castelli neogotici in Emilia e in Romagna: una proposta di confronto
Pier Paolo Bonacini
Architetture neogotiche nel Modenese: il castello Carrobio di Massa Finalese
Daniela Romagnoli
Romanticismo, medievalismo e castelli rossiani
Fabrizia Dalcò
Medioevo del 2000: feste e castelli
Renato Bordone
Conclusioni
Gli autori
Scheda
Abbiamo dedicato una giornata di studi alle rievocazioni e alle rivisitazioni del Medioevo in un ambito territoriale circoscritto a Bologna e all’area emiliano-romagnola. Ci interessava ragionare, unendo competenze diverse, su personaggi e forme di un medioevo mitico che ha avuto molta fortuna e ha lasciato, fra Otto e Novecento, innumerevoli segni dell’interesse, anzi della passione per l’età medievale. Per Bologna basti un nome, quello di re Enzo, e un riferimento, quello ad Alfonso Rubbiani. Se poi si riflette sul fatto che il simbolo maggiormente evocatore di un Medioevo, tanto reale come immaginato, è il castello, ci si rende ragione di questa silloge di studi. I castelli sono una presenza massiccia ed attraente nel nostro come in altri territori e un legame forte con il passato, un riferimento non sempre proprio e perennemente bifronte, legato cioè alla materialità e insieme al sogno. In queste pagine si parla di castelli medievali e di altri neomedievali, si analizza il mito di Canossa e si ricostruisce quello di re Enzo, si ragiona circa l’uso politico del Medioevo analizzando architetture, arredi ma anche opere letterarie ottocentesche nonché recenti rivisitazioni teatrali. Da questa giornata è nata l’idea di tracciare una mappa dei castelli dell’Emilia-Romagna che comprenda le più attendibili informazioni storiche relative anche a quelli ormai scomparsi nonché a quelli definibili neomedievali e oggi sono in elaborazione alcune migliaia di schede. Se il Medioevo non esiste, se non come invenzione moderna, in compenso il mito del Medioevo non è mai morto.