Alessandro Santoni
Il PCI e i giorni del Cile. Alle origini di un mito politico
Carocci, Roma 2008
€ 18.50
Indice
Introduzione
1. La via cilena del socialismo e la sfida degli anni Sessanta
1.1 Il movimento comunista e Cuba: un matrimonio difficile
1.2 La scissione del gruppo del Manifesto, la contestazione studentesca e il mito del “Che”
1.3 L’elevazione del comunismo cileno a campione latinoamericano della “via pacifica” e contraltare al guevarismo
1.4 Il partito di Gramsci e il partito di Recabarren
2. L’ascesa della DC in Cile: alle origini di una lettura ad uso interno
2.1 Il “modello italiano”
2.2 La “rivoluzione nella libertà” sulla stampa comunista italiana
2.3 Il dialogo senza la DC: la politica comunista verso il mondo cattolico
3. L’Unidad popular come esempio di successo per l’alternativa di governo
3.1 Il Cile di Allende e il mondo esterno
3.2 La crisi italiana e l’ipotesi di una repubblica conciliare: “spaghetti in salsa cilena”
3.3 Tre anni di passione
3.4 La “lezione” del Cile nel 1970: il significato politico della vittoria di Allende
3.5 Un’occasione mancata: l’ipotesi di un accordo di governo tra Unidad popular e PDC
3.6 I diversi volti della reazione: maggioranze silenziose, neo-squadrismo e trame golpiste
3.7 Il successo della “via cilena” come arma polemica contro la sinistra extraparlamentare e “il manifesto”
4. 1971-1972: l’esperimento cileno verso la bancarotta
4.1 I l “punto di non ritorno”: l’assassinio di Edmundo Pérez Zujovic
4.2 “Consolidar para avanzar” o “avanzar sin transar”: il dilemma dell’Unidad popular nella polemica tra le diverse anime della sinistra italiana
4.3 Il congresso di Milano e l’illusione di scalfire la base di consenso democristiana
4.4 Ceti medi e opposti estremismi: un cammino sempre più stretto
4.5 I militari nel governo: entra in scena l’arbitro della situazione
5 Il PCI verso la svolta: la presa di distanze dall’esempio cileno
5.1 Le elezioni cilene del marzo 1973
5.2 A colloquio con Tomic e Fuentealba: i comunisti italiani e le ragioni della sinistra del PDC
5.3 Luglio-agosto 1973: sull’orlo del baratro
6. Il compromesso storico e la mobilitazione per la causa cilena dopo il golpe
6.1 Botteghe oscure, 12 settembre 1973: il dibattito nel gruppo dirigente
6.2 L’ultima lezione del Cile: il dibattito nel mondo politico italiano
6.3 L’appoggio alla causa degli esuli: la creazione dell’associazione “Italia-Cile” e del comitato “Chile democratico”
6.4 Il Cile come mito politico e l’identità eurocomunista
Fonti e bibliografia
Indice dei nomi
Scheda
Quella del Cile di Allende è stata una presenza forte nell’immaginario del PCI degli anni Settanta: eppure la storiografia si è cimentata solo raramente con il tema.
In questo libro l’autore indaga nelle ragioni che investirono di significato quell’esperienza e che ispirarono il partito di Berlinguer nella massiccia mobilitazione seguita alla proposta del compromesso storico: dalla necessità di un richiamo simbolico congeniale alla “via italiana al socialismo”, negli anni in cui si imponeva all’attenzione il mito rivoluzionario dell’America Latina, alla formazione delle rilevanti analogie politiche che, a partire dall’ascesa della DC di Eduardo Frei, si manifestarono in due paesi pur tanto diversi come l’Italia e il Cile.